Amianto, in Italia mancano i fondi per le bonifiche

Si è svolto oggi, a Casale Monferrato, la presentazione dei "Quaderni della Salute", dal titolo "Stato dell'arte e prospettive in materia di contrasto alle patologie asbesto-correlate", un report dettagliato sulla presenza dell'amianto nel nostro Paese e sui luoghi ancora da bonificare.

Si è svolto oggi, a Casale Monferrato, la presentazione dei “Quaderni della Salute“, dal titolo “Stato dell’arte e prospettive in materia di contrasto alle patologie asbesto-correlate“, un report dettagliato sulla presenza dell nel nostro Paese e sui luoghi ancora da bonificare.

A coordinare l’evento il ministro della Salute, Renato Balduzzi, il quale – alla vigilia della presentazione – ha fatto sapere che le risorse economiche disponibili non saranno sufficienti per bonificare tutti i luoghi inquinati dal pericoloso materiale.

Le malattie correlate all’amianto rappresentano “un’emergenza nazionale – ha commentato il ministro – che impone un insieme coordinato di interventi a partire dalla bonifica dei siti maggiormente contaminati, dal loro monitoraggio nonché dalla predisposizione di percorsi diagnostico-terapeutici per i pazienti e di sostegno per le famiglie“.

Ad accompagnare il ministro Balduzzi a Casale Monferrato (cittadina in provincia di Alessandria tristemente famosa alle cronache nazionali per le centinaia di morti dovute all’amianto), il ministro del Lavoro Elsa Fornero, il ministro all’Ambiente Corrado Clini, il sindaco di Casale Monferrato Giorgio Demezzi, il coordinatore degli Assessori regionali alla Sanita Luca Coletto, l’assessore alla Sanita della Regione Piemonte Paolo Monferino, i senatori Oreste Tofani e Felice Casson, il sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Torino Raffaele Guariniello, il presidente dell’INAIL Massimo De Felice, il comandante del NAS Cosimo Piccinno, l’epidemiologo Benedetto Terracini e il Direttore scientifico del Quaderno, Giovanni Simonetti.

Al centro del dibattito di oggi il problema dei siti ancora contaminati dall’amianto, anche se – a quanto pare – le operazioni di bonifica registreranno un arresto per mancanza di fondi. In breve, lo Stato si arrende di fronte alla salute dei cittadini.

“L‘appuntamento di oggi metterà le basi per scattare una fotografia della situazione da cui poi progettare interventi futuri . – ha commentato Bruno Pesce, del Comitato Vertenza Amianto – Dal punto di vista sanitario vorremmo un percorso concreto che rafforzi e coordini la ricerca sul mesotelioma. C’è poi il problema ambientale, ossia della prevenzione dal rischio amianto. Tradotto vuol dire piani di bonifica, censimenti seri in tutta Italia e aiuti per i cittadini attraverso incentivi e strutture di smaltimento. Queste sono tutte cose che ancora oggi mancano e che attendiamo dalla messa al bando dell’amianto nel 1992“.

Il nostro Paese è in una vera e propria emergenza amianto, non solo perché è difficile e costoso bonificare i siti inquinati (ad oggi risultano circa 3,5 milioni di tonnellate di materiali pericolosi da eliminare), ma anche perché l’Italia è stata una dei maggiori produttori al mondo di manufatti realizzati con amianto.

“Gli interventi finora sono stati a pelle di leopardo – ha detto Balduzzi – Per fare il punto abbiamo lanciato l’iniziativa di una seconda Conferenza nazionale sull’amianto che si terrà a novembre a Venezia. È urgente la creazione di una rete della ricerca sull’amianto e delle azioni di sanità pubblica, per mettere in comune le informazioni e i risultati del lavoro di tanti ricercatori impegnati in questo settore”.

E i risarcimenti stabiliti in seguito alla condanna dei vertici Ethernit?

La sentenza di primo grado del processo Eternit – ha detto Bruno Pesce – comprende anche delle provvisionali, una sorta di acconto sui risarcimenti ai cittadini e alle Istituzioni. Chiediamo allo Stato di coordinare le parti civili per dare piena attuazione alla sentenza storica. Lo Stato non può rimanere indifferente all’atteggiamento dei vertici della Eternit e abbandonare a loro stesse le vittime di questa tragedia“.

Resta da capire, quindi come l‘attuale governo intenderà affrontare l’emergenza; d’altro canto molti cittadini di Casale Monferrato, dove gran parte delle famiglie ha perso almeno un familiare per colpa dell’amianto, si chiedono quanti siti si potrebbero bonificare con i soldi spesi per gli acquisti militari appena sostenuti.

Verdiana Amorosi

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