Piove a Centro e al Nord. E mentre si contano i danni e i morti, ci si chiede perché la pioggia oggi sia un nemico ancor più temibile
Torna il maltempo e tornano i morti causati dalle pessime condizioni idrogeologiche in cui versa l’Italia. Ieri un tremendo nubifragio ha colpito la Liguria e la Toscana, trascinando nel fango 5 persone, mentre altre 6 risultano ancora disperse. E a Roma oggi si teme un nuovo alluvione anche se, secondo gli esperti, non si raggiungerà il picco dello scorso 20 ottobre, quando la capitale è stata bloccata dalla pioggia torrenziale che in poche ore ha la città.
E mentre al Centro piove, al Nord si fa la conta dei danni. È ancora chiusa l’autostrada A12, tra Sestri Levante e Santo Stefano Magra La Spezia, bloccata anche la circolazione ferroviaria sulla linea Genova-La Spezia a causa di una frana tra Levanto e Corniglia. Numerosi sono stati i salvataggi dei sommozzatori dei vigili del fuoco, anche se ci sono ancora diversi dispersi.
Continuano anche le operazioni di evacuazione. Ieri sono state circa 300 le persone evacuate ad Aulla e ospitate al palasport della cittadina della Lunigiana. Circa cinquanta sono state tratte in salvo dai vigili del fuoco, intervenuti con i gommoni.
E si teme per nuovi crolli, sempre in Lunigiana dove sono già venuti giù due ponti in località Molino, nel comune di Tresana (Massa Carrara), lungo la strada comunale e nello spezzino, dove il crollo di un edificio a Borghetto Vara ha provocato la morte di tre persone.
La paura continua, soprattutto in Liguria, dove, secondo Coldiretti il 98 per cento dei comuni sarebbe a rischio frane o alluvioni. 232 sono i comuni pericolanti e centomila le persone che vivono nelle “zone rosse”. La situazione non è meno grave in Toscana dove i comuni a rischio sono ben 280, anche qui il 98 per cento del totale. Tra i 10 capoluoghi toscani, ben sette – Firenze, Livorno, Lucca, Massa, Pisa, Prato e Pistoia – presentano addirittura il 100 per 100 delle Amministrazioni classificate a rischio. Seguono Arezzo, Siena e Grosseto, rispettivamente con il 97, il 94 e l’86 per cento delle municipalitò considerate a rischio.
Secondo Coldiretti, inoltre, “l’area interessata dal maltempo è dunque più fragile rispetto alla media nazionale in Italia dove comunque ci sono 5.581 comuni, il 70 per cento del totale, a rischio idrogeologico, dei quali 1.700 sono a rischio frana e 1.285 a rischio di alluvione, mentre 2.596 sono a rischio per entrambe le calamità“.
Ma il pericolo idrogeologico in Italia, secondo la Coldiretti, ha un fondamento: “Non è certamente estraneo il fatto che un territorio grande come due volte la regione Lombardia, per un totale di cinque milioni di ettari equivalenti, è stato sottratto all’agricoltura che interessa oggi una superficie di 12,7 milioni di ettari con una riduzione di quasi il 27 per cento negli ultimi 40 anni“.
Alla base dei disastri sempre più frequenti, sarebbe il carente adeguamento della rete di scolo delle acque rispetto al rapido processo di urbanizzazione spesso incontrollata. E intanto si attendono sempre gli interventi di prevenzione promessi dal Ministro Prestigiacomo. Essì che basterebbe veramente poco
Francesca Mancuso