Alluvioni in India: la situazione è drammatica, l’acqua ha raggiunto il Taj Mahal, non succedeva dal 1978

Le alluvioni monsoniche stanno colpendo duramente l'India settentrionale e il quadro potrebbe restare critico per altri due mesi. Si contano già decine di migliaia di evacuati e oltre un centinaio di morti, mentre le inondazioni sono arrivate fino alle mura dell'iconico Taj Mahal (e non accadeva da quasi mezzo secolo)

Dall’India settentrionale, messa in ginocchio dalle piogge monsoniche, arrivano immagini angoscianti: abitazioni e infrastrutture distrutte, territori franati, alberi e auto trascinati via dalla furia dell’acqua, famiglie rimaste intrappolate nel fango. I monsoni erano attesi in questo periodo dell’anno, dato che la stagione va da giugno a settembre, ma la crisi climatica sta portando a fenomeni meteorologici sempre più estremi e devastanti.

Sono oltre cento le vittime delle ultime due settimane (soprattutto nello Stato montuoso dell’Himachal Pradesh) mentre decine di migliaia -almeno 25mila – di persone sono state costrette a lasciare le loro case. Tanti non hanno voluto lasciare indietro le loro mucche e i loro animali, come mostrano i filmati che girano sui social:

Tra le città più colpite la capitale Nuova Delhi, dove si è registrato un record di precipitazioni. In questi giorni fiume Yamuna – un affluente del Gange – ha raggiunto il livello più alto mai registrato: 206 metri. Le acque del corso d’acqua ingrossato hanno circondato le mura del Taj Mahal, l’enorme mausoleo in marmo bianco che si trova ad Agra, considerato una della 7 meraviglie del mondo moderno.

Un evento di questa portata non si verificava da decenni, per l’esattezza dal 1978. Le immagini che arrivano dal sito patrimonio dell’umanità Unesco sono inquietanti, ma – secondo quanto riferito dall’Archaeological Survey of India (ASI) – la situazione è sotto controllo.

La crisi climatica fa sempre più paura in India

Le inondazioni stanno diventando sempre più frequenti in India, che da poco è diventata ufficialmente la nazione più popolosa del mondo. Si tratta di uno dei Paesi maggiormente vulnerabili per via della crisi climatica, come riferito anche dall’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC).

Più volte gli esperti hanno messo in guardia sulle conseguenze deleterie del cambiamento climatico in questa terra già altamente inquinata (in città come Nuova Delhi si soffoca letteralmente per lo smog) e minacciata dalla crisi idrica.

Il segnale più forte del collasso del clima è qui – ha dichiarato ai microfoni della CNN Peter Kalmus, noto scienziato climatico della Nasa – Il resto di questa estate dovrebbe servire da importante campanello d’allarme: tutto peggiora e ogni estate sarà peggiore di quella precedente. Miliardi di vite restano a rischio.

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Fonti: India Meteorological Department/CNN

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