Allarme ozono: questa città italiana ha superato di ben 3 volte il limite massimo dei livelli d’inquinamento

Allarmante record per una città della Pianura Padana, dove quest'anno i livelli di ozono sono stati i più alti dell'ultimo decennio. Complici di questa grave situazione le temperature proibitive di quest'estate e la siccità

L’inquinamento atmosferico è un killer silenzioso, che provoca addirittura un sesto di tutti i decessi del Pianeta, come rivelato da una recente ricerca scientifica. Quando si parla di qualità dell’aria si tende a concentrarsi molto sul ruolo dell’anidride carbonica, ma fra le varie sostanze maggiori sostanze inquinanti c’è anche l’ozono, un gas da non sottovalutare.

L’ozono (O₃) si trova naturalmente nella stratosfera ed è in grado di assorbire parte dell’energia proveniente direttamente dal Sole, in particolare le radiazioni a bassa lunghezza d’onda nocive per gli esseri umani. Proprio per questo il buco dell’ozono rappresenta una grave minaccia per gli abitanti della Terra e per sensibilizzare l’umanità sull’importanza che ha la strato di ozono – che ci protegge anche dalle piogge acide – già nel 1994 le Nazioni Unite hanno istituito una Giornata internazionale, che si celebra proprio oggi.

Tuttavia, la presenza di livelli eccessivi di ozono negli strati più bassi dell’atmosfera portano ad una serie di conseguenze negative sulla salute umane, a partire dalle irritazioni agli occhi e alle vie respiratorie. E nel nostro Paese l’inquinamento da ozono rappresenta un problema piuttosto serio, specialmente nella Pianura Padana, una delle zone d’Italia in cui l’aria è maggiormente “avvelenata”. A registrare di recente un inquietante record è stata la città di Padova, dove l’ozono ha totalizzato 75 giorni fuorilegge, praticamente tre volte il limite massimo dei giorni di superamento del valore per la protezione della salute umana, fissato a 25 giorni all’anno.

A lanciare l’allarme è l’associazione Legambiente, riportando i dati forniti dalla stazione di rilevamento Arpav della Mandria. In questa zona il 2022 si è rivelato l’anno più nero (per i livelli di ozono) dell’ultimo decennio.

Le cause e i rischi per la salute dell’aumento dei livelli di ozono nell’aria

E’ evidente la correlazione con la crisi climatica. – sottolinea Lucio Passi, responsabile politiche antismog di Legambiente – L’estate con poche piogge ha favorito la continua formazione dello smog fotochimico. Infatti ozono si forma quando alcuni inquinanti prodotti principalmente dai processi di combustione, come il traffico, reagiscono all’intensa luce solare.

Come ribadito dall’OMS,  l’esposizione ad alti livelli di ozono può provocare l’infiammazione del sottile strato di cellule che riveste le vie respiratorie e rendere più difficile respirare profondamente. Oltre a far aggravare chi soffre di asma e altre patologie respiratorie, può causare danni permanenti agli organi. Fra i soggetti più vulnerabili troviamo i bambini, gli anziani, le persone malate e le donne in gravidanza.

Per combattere l’ozono serve riorganizzare la mobilità. Favorire le bici e diffondere la micro mobilità elettrica, rivedere la politica della sosta potenziando i parcheggi scambiatori, avviare la bicipolitana. –  conclude Passi – Mentre aspettiamo le nuove linee tranviarie va potenziato il servizio degli autobus rendendoli più frequenti. Ma l’ozono si combatte mantenendo ed aumentando il verde, vero depuratore naturale, ma che a Padova scarseggia, soprattutto in centro. Perciò ci battiamo affinchè l’area dell’ex Caserma Prandina sia trasformata in parco.

Naturalmente quello dell’inquinamento delle città è un fenomeno che interessa tutte le aree del Pianeta e che in quest’estate estremamente torrida ha interessato in particolar modo l’Europa, devastata dagli incendi.

Stiamo assistendo a un aumento della frequenza, dell’intensità e della durata delle ondate di calore che stanno causando più incendi, che hanno un grave impatto sulla qualità dell’aria in quasi tutte le regioni del mondo. – evidenzia la dottoressa Joy Shumake-Guillemot dell’Ufficio congiunto OMS/WMO per il clima e la salute, in occasione della presentazione del report 2022 sulla qualità dell’aria, presentato all’inizio di settembre  – L’amplificazione dell’interazione tra inquinamento atmosferico e cambiamento climatico sta imponendo un’ulteriore ‘pena climatica’ a centinaia di milioni di persone in tutto il mondo.

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Fonti: Legambiente/WMO

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