Greenpeace ha stilato l'Eco menu, un decalogo per una spesa che oltre a fare bene alla nostra salute faccia bene anche al Pianeta
Le nostre scelte alimentari quotidiane sono importantissime sia per la nostra salute sia per quella dell’ambiente.
Oltre prevenire l’insorgenza di alcune patologie o aumentare il rischio di ammalarci, il cibo che ogni giorno acquistiamo e mettiamo sulle nostre tavole è infatti associato ai cambiamenti climatici e alla sostenibilità ambientale.
Greenpeace ha dunque elaborato un Eco menu, un decalogo di semplici consigli da ricordare quando facciamo la spesa, perché questa non incida troppo sull’ambiente.
Il primo consiglio riguarda l’acquisto di frutta e la verdura, alimenti base della nostra dieta. Ogni giorno dovremmo consumare almeno cinque porzioni di frutta e verdura al giorno, importanti fonti di fibre, vitamine, minerali e antiossidanti.
Perché frutta e verdura siano buone anche per l’ambiente, Greenpeace consiglia di acquistare prodotti locali e di stagione, possibilmente biologici, così che non danneggino l’ambiente e la nostra salute.
Una dieta amica dell’ambiente prevede poi una sostanziale riduzione del consumo di carne e derivati, limitandolo a una o due porzioni a settimana.
Se proprio non se ne può fare a meno, meglio scegliere carne proveniente da allevamenti ecologici e da produttori che si conoscono direttamente.
Andrebbero invece banditi gli allevamenti intensivi, seconda causa di formazione di polveri sottili in Italia, più del trasporto leggero e dell’industria.
Se poi consumiamo uova, attenzione alle informazioni riportate sul guscio: con la cifra zero all’inizio del codice, si indicano uova da allevamento biologico, le uniche che garantiscono il benessere delle galline, cresciute all’aperto.
Anche per quanto riguarda i latticini, come per la carne, il consumo andrebbe limitato cercando di non superare i 600 grammi settimanali tra latte e derivati.
Sono da preferire i prodotti che provengono da allevamenti ecologici e non intensivi, con animali allevati all’aperto e alimentati prevalentemente al pascolo.
Da evitare i latticini prodotti negli allevamenti intensivi, spesso fonte di grandi sofferenze e maltrattamenti sugli animali, oltre che di inquinamento.
Chi consuma pesce dovrebbe poi prestare attenzione alle etichette per poter scegliere esemplari pescati in modo artigianale e a livello locale, evitando di acquistare pesce catturato con metodi distruttuvi.
La pesca intensiva sta infatti svuotando i nostri mari e mettendo a rischio numerose specie che finiscono per errore nelle reti.
Per non far pagare le nostre scelte alimentari all’ambiente e ai lavoratori impiegati nella filiera agroalimentare, Greenpeace raccomanda poi di evitare il sotto costo.
Dietro a queste offerte si nascondono aste al ribasso, sfruttamento, uso di pesticidi: un prezzo in realtà molto elevato pagato da lavoratori, ambiente e dalla nosta salute.
Attenzione anche alle mode alimentari insostenibili: diversi prodotti esotici come avocado, quinoa, papaya, olio di cocco, così come tanti superfood, oltre ad arrivare da molto lontano, provocano deforestazione e sfruttamento dei lavoratori nei paesi di provenienza. Meglio optare per prodotti locali.
Quando stiliamo la lista della spesa non dimentichiamo le tante fonti di proteine vegetali: legumi come i fagioli e i ceci, ma anche la frutta secca e alcuni cereali che possiamo trovare a chilometro zero, ci offrono tutte le proteine di cui abbiamo bisogno con un impatto ambientale molto inferiore rispetto a quello di carne e derivati.
Senza dimenticare che legumi, frutta secca e cereali, così come molti altri prodotti alimentari e non, possono essere acquistati anche sfusi, facendo risparmiare all’ambiente tonnellate di imballaggi di plastica.
L’inquinamento da plastica rappresenta ormai una vera e propria emergenza per il nostro Pianeta: fiumi, mari, suolo e perfino l’aria sono contaminati da plastica e microplastica, con danni enormi per l’ambiente, gli animali e la nostra salute.
La lista della spesa non dovrebbe includere i cibi processati, siano essi di origine animale o vegetale. Più un cibo è traformato, più è probabile che il processo produttivo sia inquinante.
Inoltre, i cibi processati sono quasi sempre ricchi di conservanti, coloranti e altri additivi che possono risultare dannosi per la salute.
Seguire una dieta semplice, varia ed equilibrata, come può essere la dieta Mediterranea e tenere a mente questi dieci consigli, può aiutarci non solo a rimanere in salute più a lungo ma anche a preservare il Pianeta.
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Tatiana Maselli