Un nuovo albero piantato per ogni nuovo nato. E’ così che, per legge, i Comuni con un numero di abitanti superiore a 15 mila diventeranno più verdi. Un nuovo albero dovrà essere piantato per ogni bambino registrato all’anagrafe dopo la nascita o che sia stato adottato. Una legge in proposito era già presente in Italia, ma alcune modifiche sono state apportate ad essa in modo da renderla maggiormente attuabile.
Un albero piantato per ogni nuovo nato e per ogni bambino adottato. È così che, per legge, i Comuni con un numero di abitanti superiore a 15 mila diventeranno più verdi. Un nuovo albero dovrà essere piantato per ogni bambino registrato all’anagrafe dopo la nascita o che sia stato adottato. Una legge in proposito era già presente in Italia, ma alcune modifiche sono state apportate ad essa in modo da renderla maggiormente attuabile.
Un provvedimento precedente si era occupato di disporre per le amministrazioni comunali l’obbligo di piantare un albero per ogni nuovo nato. Nel nostro Paese erano state inoltre adottate alcune iniziative a livello comunale. L’intento consisteva nella creazione di un piccolo bosco in ogni Comune, grazie agli alberi dedicati ad ogni nuovo nato anno dopo anno.
Ad Avellino, nel 2010, era nata la proposta di consegnare, come gesto simbolico per la difesa dell’ambiente, alle coppie di genitori di ogni nuovo nato, una piantina antismog, allo scopo di promuovere e valorizzare la cultura ambientale in città, oltre che di contribuire a livello famigliare alla riduzione dell’inquinamento.
L’obbligo di piantare un albero per ogni neonato era già stato introdotto in Italia con una legge del 1992, a firma di Cossiga ed Andreotti. La legge n. 10 del 14 gennaio 2013 introduce alcune variazioni a quanto prescritto in precedenza. L’obbligo di piantare alberi non riguarderà più soltanto le nascite, ma anche i bambini adottati e sarà rivolto unicamente ai Comuni dalla popolazione superiore ai 15 mila abitanti.
Secondo l’Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, in Italia la perdita di zone verdi avanza ad un ritmo di 8 metri quadrati al secondo. La nuova legge dovrebbe contribuire ad arginare almeno in parte la situazione. La piantumazione degli alberi dovrà avvenire entro sei mesi dalla nascita e non più entro un anno, come recitava la legge precedente.
Il Comitato per lo sviluppo del verde pubblico, istituito presso il Ministero dell’Ambiente, avrà il compito di vigilare sul rispetto della nuova legge. Ad esso i Comuni dovranno inviare le informazioni relative all’avvenuta piantumazione dell’albero ed alla tipologia dell’albero prescelto, oltre che al luogo della sua collocazione.
La nuova legge è ufficialmente in vigore da l 19 febbraio 2013, e introduce inoltre norme per la tutela degli alberi monumentali, oltre ad occuparsi di ridefinire la Giornata Nazionale dell’Albero, celebrata ogni anno il 21 novembre, con lo scopo di valorizzare la tutela del patrimonio arboreo e boschivo italiano.
Marta Albè
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