La nuova minaccia climatica dell’Alaska: tsunami causati dallo scioglimento del permafrost

In Alaska, i cambiamenti climatici stanno causando numerosi crolli tra i ghiacciai, nel lungo periodo, ciò potrebbe causare uno tsunami.

In Alaska, i cambiamenti climatici stanno causando numerosi crolli tra i ghiacciai, ciò succede perché man mano che la temperatura terrestre aumenta, il permafrost si scioglie. Nel lungo periodo, ciò potrebbe causare uno tsunami. A lanciare l’allarme sono gli scienziati che in un recente studio avvertono che numerose zone sono a rischio.

In particolare, il pendio del fiordo di Barry Arm in Alaska che si affaccia su una popolare rotta turistica. Dal secolo scorso, le pareti del pendio stanno pian piano scendendo giù e da circa un decennio, gli esperti stanno registrando un accelerazione del fenomeno che viene monitorato attraverso foto satellitari.

I pezzi di ghiaccio che vengono giù rappresentano un pericolo non solo per l’equilibrio dell’ecosistema, ma anche per le navi che attraversano la zona e per la città di Whittier.

I geologi hanno lanciato un vero e proprio allarme. Nel 2015, una frana simile, ha creato uno tsunami che ha a sua volta distrutto foreste che si trovavano a quasi 200 metri dal livello del mare sulle pendici del Fiordo Taan.

permafrost

@Barry_Arm_Landslide_Working_Group

“Quando il clima cambia, il paesaggio richiede tempo per adattarsi. Se un ghiacciaio si ritira molto rapidamente, può cogliere di sorpresa i pendii circostanti: potrebbero cedere in modo catastrofico invece di adattarsi gradualmente”, ha detto il geologo Bretwood Higman, che ha lavorato a Taan Fiord e Barry Arm.

Gli esperti spiegano che continuando così, ciò che è successo cinque anni fa potrebbe verificarsi nuovamente in maniera ‘possibile’ entro un anno e ‘probabile’ entro venti.

Dopo aver esaminato 30 anni foto satellitari, ad esempio, la geologa Erin Bessette-Kirton ha scoperto che le frane nelle montagne di St Elias e nella baia di Glacier in Alaska si sono verificate proprio negli anni in cui si è raggiunto il picco di caldo.  Il riscaldamento globale è, dunque, un pericolo reale.

“Non possiamo prevedere esattamente cosa succede. Abbiamo delle correlazioni, ma non conosciamo la forza trainante ovvero cosa fa scattare la frana”, ha detto Bessette-Kirkton.

Un recente articolo di Dan Shugar, geomorfologo presso l’Università di Calgary, mostra che con lo scioglimento dei ghiacciai, i laghi glaciali sono cresciuti, aumentando del 50%.
Nell’oceano, i fiordi si allungano appena il ghiaccio si ritira. I pendii che prima erano sospesi sul ghiaccio ora sono sospesi sull’acqua.

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Nel secolo scorso, 10 dei 14 tsunami più alti registrati sono addirittura arrivati a inondare le zone ghiacciate più alte rispetto al livello del mare. Nel 1958, una frana nella baia di Lituya in Alaska aveva creato un’onda di 524 metri, la più alta mai vista. Ancora, nel terremoto del 1964 in Alaska, la maggior parte dei decessi è stata causata da tsunami dovuto a frane sottomarine.

Per scongiurare un nuovo pericolo, gli scienziati stanno installando dei sensori, sperando di poter prevedere con anticipo quando si sta per verificare una frana.

Fonte: Barry Arm Landslide Working Group/ The Guardian

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