Via Crucis per salvare gli ulivi del Salento. Gli ulivi pugliesi sono minacciati da una forma di disseccamento tra le cui case vi sarebbe il contagio da parte del batterio Xylella fastidiosa. La situazione degli ulivi salentini è così gravi da aver portato alla mobilitazione non soltanto agricoltori e cittadini ma anche i vescovi della zona.
Via Crucis per salvare gli ulivi del Salento. Gli ulivi pugliesi sono minacciati da una forma di disseccamento tra le cui case vi sarebbe il contagio da parte del batterio Xylella fastidiosa. La situazione degli ulivi salentini è così gravi da aver portato alla mobilitazione non soltanto agricoltori e cittadini ma anche i vescovi della zona.
Per ieri sera cinque vescovi salentini hanno organizzato una Via Crucis tra gli ulivi ammalati che ha visto la partecipazione di almeno 2000 persone. I cinque vescovi – Domenico D’Ambrosio (Lecce), Domenico Caliandro (Brindisi-Ostuni), Donato Negro (Otranto), Fernando Filograna (Nardò-Gallipoli) e Vito Angiuli – hanno rivolto un appello importante agli esponenti politici e ai sindaci dei comuni limitrofi presenti per salvare gli ulivi del Salento.
I vescovi salentini non vogliono che la loro terra diventi un “Getsemani senza ulivi”. Ecco allora il desiderio di rivolgere un richiamo alle istituzioni per favorire il dialogo tra le parti coinvolti e per donare una nuova speranza a “una terra già povera e che possiede la sola ricchezza del Creato e dell’ingegno dei suoi figli, ulivi secolari verdeggianti, mare cristallino e incontaminato, mani ruvide di lavoro che sanno donare, menti e cuori abituati a sognare”.
Secondo le dichiarazioni di Giuseppe Siletti, a capo del Corpo Forestale, le eradicazioni degli ulivi salentini malati dovranno proseguire nonostante i ricorsi al Tar di Lecce e la sentenza sospensiva che ha riguardato uno dei terreni locali.
La Regione Puglia si trova però in disaccordo sulla necessità delle eradicazioni degli ulivi e ha deciso di dare il proprio supporto ad un progetto che mira a salvare gli ulivi del Salento grazie all’agricoltura biologica.
Non eradicare le piante contagiate dal batterio, ma curarle grazie ad una tecnica basata su prodotti ammessi in agricoltura biologica, utilizzati in modo mirato e nelle quantità corrette, in modo che gli ulivi trovino un nuovo benessere e non vengano sradicati.
Si tratta del progetto Tecnologie Abilitanti per produzioni Agroalimentari Sicure e Sostenibili promosso dalla Regione Puglia in collaborazione con le università di Bari, Foggia e Lecce per dare una risposta all’emergenza Xylella. Una soluzione biocompatibile che ricorre a nanovettori in grado di veicolare ad ulivi e altre piante sostanze come ioni rame e ioni zinco per contrastare la Xylella.
Gli esperimenti condotti su piccole piante in laboratorio hanno dato risultati positivi. La speranza è che la nuova tecnica trovi supporto economico e venga utilizzata per salvare gli ulivi del Salento e evitare le eradicazioni. È nata così un’iniziativa di crowdfunding promossa da Coldiretti che potrete seguire su Twitter grazie all’hashtag #savemonumentalolives.
Marta Albè
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