Vespe samurai per combattere la cimice asiatica, anche il Lazio difende i frutteti con la lotta biologica

Per contrastare l'invasione della cimice asiatica, che da qualche anno distrugge i raccolti italiani, scende in campo la vespa samurai nell'ambito di un progetto di agricoltura sostenibile

Contro la piaga della cimice asiatica che sta mettendo in ginocchio gli agricoltori, anche nella Regione Lazio si sta procedendo alla liberazione di migliaia di esemplari di vespa samurai.

La cimice asiatica (Halyomorpha halys) è un insetto alieno arrivato in Europa pochi anni fa, che sta mettendo a dura prova il settore agricolo italiano.

Originaria dell’Asia, la cimice asiatica è un insetto estremamente prolifico e polifago. Si nutre della linfa delle piante, causando deformazioni e macchie sui frutti, rendendoli immangiabili e compromettendone la commercializzazione.

Inoltre, la sua capacità di adattarsi a diverse condizioni climatiche e di colonizzare una vasta gamma di piante ospiti la rende un avversario particolarmente temibile.

Negli ultimi anni, gli agricoltori italiani hanno messo a punto diverse tecniche per eliminare questo pericoloso parassita dai propri campi coltivati e dai frutteti.

Ora una soluzione potrebbe arrivare dall’introduzione di un animale che è naturalmente antagonista della cimice asiatica: la vespa samurai (Trissolcus japonicus).

Leggi anche: Cimice asiatica: le trappole artigianali ed economiche che aiutano gli agricoltori a salvare i frutteti

Questo minuscolo insetto è un parassitoide della cimice asiatica, ovvero depone le sue uova all’interno delle uova della cimice, impedendone lo sviluppo.

Sottolineiamo che vespa samurai è innocua per l’uomo, gli animali domestici e le api, e rappresenta un alleato prezioso per l’agricoltura biologica poiché permette agli agricoltori di non utilizzare fitofarmaci chimici sulle proprie piante.

L’intervento del Lazio

Per contenere le ingenti perdite in termini di raccolto provocate dalla presenza della cimice asiatica, la Regione Lazio ha stanziato 150.000 euro per un progetto di introduzione della vespa samurai nei campi coltivati e nei frutteti.

Nella sola provincia di Viterbo, dove le perdite causate dalla cimice asiatica hanno superato i 60 milioni di euro nel 2022, sono stati individuati 23 siti per il rilascio della vespa samurai.

Le operazioni di introduzione del nuovo animale stanno avvenendo proprio in questi giorni, dopo l’approvazione definitiva del piano di azione da parte delle autorità locali.

Ovviamente, l’utilizzo di un rimedio naturale come la presenza di una specie antagonista non dà risultati immediati: saranno necessari alcuni anni prima che si possano apprezzare i benefici di questa introduzione sul benessere delle piante.

I casi precedenti

Ma il Lazio non è l’unica regione ad aver “assoldato” vespe samurai per contrastare la presenza di parassiti distruttori: negli ultimi anni, altre regioni regioni italiane hanno avviato progetti di lotta biologica alla cimice asiatica.

In particolare, la Toscana è uno dei territori che ha ottenuto risultati significativi nella lotta biologica alla cimice asiatica.

Il progetto regionale, avviato nel 2022, ha previsto il rilascio della vespa samurai in 12 siti nelle province di Lucca e Arezzo. I primi risultati sono incoraggianti, con una riduzione delle popolazioni di cimice asiatica nelle aree trattate.

Anche in Emilia Romagna si è fatto ricorso alle vespe samurai per eliminare le cimici asiatiche dai campi e migliorare i numeri dei raccolti: il 2023 è stato il terzo anno consecutivo che ha visto il rilascio di vespe samurai nell’ambiente.

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Fonte: Regione Lazio/Instagram

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