“I tulipani non ci sono più. È finita”: gara di solidarietà per l’agricoltore pugliese disperato dopo la grandinata

Floricoltore pugliese scoppia in lacrime mentre mostra il suo campo di tulipani distrutto dalla grandine, in rete scatta una sorprendente gara di solidarietà per sostenerlo

Lì dove c’era uno splendido campo di tulipani dai colori sgarcianti, adesso regna la desolazione. La violenta grandinata di ieri ha distrutto il campo fiorito di Cascina Savino, azienda agricola florovivaistica di Manfredonia (Foggia). A mostrare in un filmato le immagini di ciò che resta il titolare Giuseppe Savino.

“Sta grandinando, i tulipani non ci sono più. È finita, è finita, è finita. I tulipani non ci sono più” dice con la voce rotta dal pianto, in preda alla disperazione.

https://www.facebook.com/cascinasavino/videos/211101008236341/

Nel giro di qualche ora quel video, pubblicato sulla pagina social dell’azienda, è stato condiviso da centinaia di persone, accendendo i riflettori sugli ingenti danni sul settore agricolo, causati da un clima che sembra impazzito.

La Cascina Savino rappresenta una delle attrazioni turistiche più amate di Manfredonia: nel campo sono piantati migliaia di meravigliosi tulipani di diverse sfumature, che possono essere raccolti dai visitatori. Tutta quella bellezza, però, è stata cancellata, lasciando tanta amarezza e rabbia.

Ma di fronte a questo scenario drammatico, tantissimi utenti hanno risposto con l’arma della solidarietà, chiedendo di acquistare ugualmente i biglietti e sostenendo Giuseppe Savino e la sua famiglia con una donazione. Sorpreso dalla grande generosità degli utenti, il titolare di Cascina Savino ha poi avviato un crowdfunding sulla piattaforma online GoFoundme.

Tutto l’investimento economico è andato perduto, faremo a breve una stima completa del danno ma siamo oltre il 60/70 % dei fiori da una prima stima. – Non sappiamo se avremo le forze per coltivare i tulipani nel prossimo anno. Col vostro aiuto potremmo “alleviare” in parte i costi “fisici” del campo, l’investimento lavorativo, l’acquisto dei bulbi e provare a ripiantare un nuovo campo. Mentre eravamo nel campo, oggi, per un sopralluogo per via di un patogeno che aveva colpito alcuni fiori, la grandine ci ha danneggiato irrimediabilmente i tulipani fioriti.

La Natura decide, noi possiamo solo amare. Chiunque se vuole può sostenerci, non sappiamo cosa ci riserverà il futuro ma vorremmo continuare a benedire il presente anche in un momento difficile come questo. Grazie di ogni vostro gesto e carezza.

I dubbi di Selvaggia Lucarelli

La vicenda della raccolta fondi, alla quale tantissimi utenti hanno aderito, non convince proprio tutti. Dopo la pubblicazione del video e il lancio della campagna di crowdfunding, a sollevare i dubbi è stata la giornalista e opinionista Selvaggia Lucarelli, che si è scagliata apertamente contro il floricoltore pugliese attraverso una serie di storie su Instagram in cui scrive:

Ieri è diventato virale il video straziante di un contadino che piange davanti al suo campo di tulipani danneggiato dalla grandine. Immediatamente è partita l’immancabile raccolta fondi! Ma cosa sapevate di questa storia quando avete donato soldi? Giuseppe e Michele Savino sono i creatori del format Tulipani di Puglia nella loro azienda florovivaistica Cascina Savino, due anni fa hanno piantato migliaia di tulipani per portare la bellezza nel loro territorio, certo, ma anche per avviare un’attività commerciale. L’evento atmosferico che si è abbattuto nel Foggiano non è esattamente un’eccezione e il buon Savino, agricoltore, conosce bene il rischio. Lo conosce così bene che guardate un po’ cosa era successo nel 2021

Selvaggia Lucarelli mostra poi un filmato con un video-appello fatto da Savino due anni fa, dopo che una gelata aveva danneggiato i fiori.

“Stesso copione: Savino piangeva – commenta – Nel frattempo moltissimi altri contadini e tante aziende avevano subito danni, ma poveri tulipani e basta. C’è però un altro particolare: furono raccolti dei bei soldi.

Ora naturalmente è partita la gara a donare e per ragioni come al solito incomprensibili non solo non ci si informa prima sulla reale necessità (chi dice che hanno bisogno di soldi? Chi ha quantificato il danno?), ma si supera la cifra prestabilita e si va avanti a raccogliere soldi a caso – prosegue la giornalista – Se per due anni su tre i tulipani vengono distrutti dal maltempo, forse bisognerebbe valutare l’idea di una serra boh, o di un’assicurazione. E poi il buon Savino attinge da fondi ministeriali/regionali o fa tutto da solo? Questa è la sua unica attività? Ecco, a me piacciono le storie romatiche con lacrime e fiori, però l’empatia disinformata è peggio della grandine.

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Fonte: Cascina Savino 

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