Il glifosato è un diserbante potenzialmente nocivo sempre più presente nelle acque superficiali secondo gli ultimi dati ISPRA. A lanciare l’allarme è la coalizione italiana #stopglifosato che ha iniziato a collaborare con Aavaz per vietare questa sostanza in Europa.
Il glifosato è un diserbante potenzialmente nocivo sempre più presente nelle acque superficiali secondo gli ultimi dati ISPRA. A lanciare l’allarme è la coalizione italiana #stopglifosato che ha iniziato a collaborare con Aavaz per vietare questa sostanza in Europa.
Presto la Commissione Europea dovrà decidere se rinnovare l’autorizzazione alla vendita e all’utilizzo del glifosato in territorio UE per i prossimi 15 anni. Nel frattempo il Parlamento Europeo ha chiesto di ridurre a soli 7 anni il rinnovo e di limitare l’impiego del glifosato all’ambito professionale, ma ciò potrebbe non bastare per proteggere l’ambiente e la salute dei cittadini.
Alla fine dello scorso anno l’OMS, tramite lo IARC, ha inserito il glifosato tra le sostanze probabilmente cancerogene per l’uomo. Il glifosato – ingrediente principale dell’erbicida RoundUp di Monsanto – è così diffuso che se ne trovano tracce nella pasta e nei cereali per la colazione, nelle acque superficiali e persino nei salvaslip ecologici, oltre che nelle birre.
Come riporta l’Aiab secondo i dati Ispra per quanto riguarda le acque superficiali:
“Gli erbicidi sono le sostanze maggiormente presenti e tra questi, al primo posto il Glifosato e il suo metabolita AMPA presenti rispettivamente nel 39,7% e nel 70,9% dei punti di monitoraggio delle acque superficiali e nella maggior parte dei casi con percentuali superiori ai limiti di qualità ambientale delle acque previsti dalle norme, anche se i dati per queste due sostanze sono rilevati fino ad oggi solo in Lombardia e Toscana”.
Secondo Mariagrazia Mammuccini, portavoce della colazione #stopglifosato, si tratta di dati superiori a qualsiasi aspettativa che mostrano come la salute dei cittadini e dell’ambiente sia a forte rischio.
Aavaz e la coalizione italiana #stopglifosato hanno inviato una lettera al ministro Martina per chiedere un incontro sul tema della tutela de consumatori, della salute, dell’ambiente e del territorio. Quasi 1 milione e mezzo di cittadini hanno firmato la petizione di Aavaz per chiedere di vietare il glifosato in Europa.
Il ministro Martina per quanto riguarda l’Italia mira ad eliminare del tutto il glifosato entro il 2020 e vuole la cancellazione dei sussidi nell’ambito dei Piani di sviluppo rurale 2014 – 2020 per le aziende che utilizzano ancora questo diserbante, sotto accusa per la sua potenziale pericolosità per la salute dell’uomo e per l’ambiente.
In particolare il Manifesto Stop Glifosato ci ricorda che:
“Oltre che in agricoltura è ampiamente impiegato da Comuni e Provincie per la pulizia delle strade, dalle ferrovie per quella dei binari ed è presente anche in prodotti da giardinaggio e per l’hobbistica. Persone, piante e animali possono essere esposte in molti modi al glifosato e ai prodotti commerciali che lo contengono, sia per esposizione diretta durante le applicazioni in agricoltura e nel giardino, che attraverso l’acqua, le bevande e gli alimenti di origine vegetale (pane, pasta, cereali, legumi, nei quali viene spesso usato come disseccante prima del raccolto), la carne e i derivati, in particolare laddove gli animali vengano nutriti con derivati da piante OGM”.
Le preoccupazioni per il glifosato non riguardano soltanto l’Italia e l’Europa. Infatti negli Stati Uniti l’Environmental Protection Agency (EPA) lo scorso 29 aprile aveva pubblicato online e poi subito ritirato la propria attesissima valutazione di rischio sul glifosato. Il rapporto sul glifosato sarebbe apparso e poi scomparso dal sito web dell’EPA nel giro di tre giorni.
L’EPA in seguito ha spiegato che il nuovo rapporto era stato pubblicato online per errore e che la valutazione sul glifosato non è ancora definitiva. La valutazione sarà completata entro la fine del 2016. L’EPA ha spiegato che servono ulteriori approfondimenti per comprendere il legame tra glifosato e rischio di cancro. Al momento non sappiamo ancora se l’EPA confermerà o smentirà il parere dello IARC sul glifosato.
Nel dubbio e nell’attesa, secondo il principio di precauzione, preferiamo tutelarci da sostanze potenzialmente nocive per la salute e per l’ambiente e schierarci dalla parte di chi vorrebbe che il glifosato fosse subito vietato in Italia e in Europa.
Firma qui la petizione per vietare il glifosato e leggi qui il Manifesto #stopglifosato.
Fonte foto: Stop Glifosato
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