Il Bioristor monitora in tempo reale la salute delle piante e riduce il consumo idrico del 45%, contribuendo a una gestione più sostenibile delle risorse
L’Istituto dei Materiali per l’Elettronica e il Magnetismo del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Imem-Cnr) in collaborazione con Mutti hanno sviluppato un sensore all’avanguardia, denominato Bioristor, capace di rivoluzionare il monitoraggio delle colture agricole.
Questa tecnologia innovativa, applicata direttamente sul fusto delle piante di pomodoro, permette di monitorare in tempo reale i processi fisiologici fondamentali, fornendo dati preziosi agli agricoltori per ottimizzare l’uso delle risorse idriche e migliorare la qualità delle coltivazioni.
Il Bioristor rappresenta un’importante innovazione nel settore dell’agricoltura di precisione. Grazie a un sistema di sensori che utilizza energia fotovoltaica e una connessione IoT, è possibile raccogliere dati sullo stato di salute delle piante in tempo reale.
È in grado di rilevare i segnali di stress idrico con 24 ore di anticipo
Questi dati vengono analizzati per determinare il momento ottimale per l’irrigazione, contribuendo così a ridurre il consumo di acqua fino al 45% rispetto alle metodologie tradizionali. Tale risparmio è stato confermato durante la sperimentazione condotta presso l’Azienda Stuard di Parma, dove il protocollo irriguo basato sull’intelligenza artificiale ha permesso di ottenere un’efficienza idrica notevole, senza compromettere la qualità del prodotto.
L’agricoltura è responsabile del 70% del consumo di acqua dolce a livello globale e le sfide poste dai cambiamenti climatici rendono urgente l’adozione di tecnologie innovative come il Bioristor. Grazie a questo sensore, non solo si ottimizza l’uso dell’acqua, ma si migliora anche la sostenibilità ambientale del settore agricolo.
La capacità del Bioristor di monitorare i flussi della linfa e di rilevare i segnali di stress idrico con 24 ore di anticipo, grazie all’algoritmo di intelligenza artificiale sviluppato, consente agli agricoltori di intervenire tempestivamente, garantendo colture di alta qualità anche in condizioni climatiche avverse.
L’applicazione del Bioristor non si limita ai pomodori. Questo sensore è già stato utilizzato con successo su altre colture come kiwi, vite e melo, dimostrando la sua versatilità e l’efficacia nel migliorare l’efficienza dell’uso delle risorse.
Già dalla prossima campagna, l’obiettivo sarà perfezionare ulteriormente gli strumenti e l’algoritmo per garantirne un’applicazione su larga scala, contribuendo così a promuovere una maggiore sostenibilità ambientale ed economica nell’intero settore agricolo.
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Fonte: IMEM-CNR
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