Il Roundup causa mutazioni nella morfologia dei vertebrati. Si tratta del più usato diserbante al mondo, prodotto dalla tristemente nota Monsanto, che, secondo i risultati di uno studio dell'Università di Pittsburgh pubblicato su Ecological Applications, il primo nel suo genere, provoca nei girini che vi sono stati esposti la crescita di code più lunghe.
Il Roundup causa mutazioni nella morfologia dei vertebrati. Si tratta del più usato diserbante al mondo, prodotto dalla tristemente nota Monsanto, che, secondo i risultati di uno studio dell’Università di Pittsburgh pubblicato su Ecological Applications, il primo nel suo genere, provoca nei girini che vi sono stati esposti la crescita di code più lunghe.
L’autore dello studio è Rick Relyea, professore di scienze biologiche e autore di oltre 80 articoli scientifici, che è riuscito a dimostrare, studiando i girini in grandi vasche d’acqua all’aperto che contenevano componenti delle zone umide naturali, come i cambiamenti nella morfologia dei vertebrati indotti dal pesticida fossero gli stessi indotti dai predatori, che emettono sostanze chimiche che comportano una mutazione nei girini, come ad esempio code più lunghe per consentire una fuga più rapida.
“Non è stato sorprendente vedere che l’odore dei predatori in acqua comportasse la trasformazione delle code dei girini -dice Relyea- questo è una normale risposta adattativa. Ciò che ci ha colpito è, invece, che anche il Roundup inducesse le stesse modifiche. Inoltre, la combinazione di predatori e Roundup ha causato cambiamenti nella coda due volte maggiori“.
Insomma, se è normale che i girini possano modificare la forma del loro corpo per adattarsi meglio all’ambiente, sviluppando in presenza dei predatori alcune caratteristiche corporee come ad esempio la grandezza della coda, il fatto che il Roundup possa in qualche modo interferire con gli ormoni dei vertebrati, e potenzialmente anche di altri animali, desta non poche preoccupazioni.
“Questa scoperta evidenzia il fatto che i pesticidi, che sono importanti per la produzione vegetale e della salute umana, possono avere conseguenze impreviste per le specie che non sono l’obiettivo del pesticida – conclude Relyea- e se gli erbicidi non sono progettati per incidere sugli animali, stiamo imparando che si può avere una vasta gamma di effetti sorprendenti, come la modifica del modo di lavorare degli ormoni nei corpi degli animali“. Questo è importante perché gli anfibi rappresentano un fondamentale indicatore non solo della salute dell’ecosistema, ma anche di potenziali pericoli per le altre specie della catena alimentare, compresi gli esseri umani.
E ancora una volta, la multinazionale Monsanto, nata a St.Louis nel 1901, finisce sotto accusa, nonostante continui a dichiarare di voler investire nell’agricoltura sostenibile, come si legge sul suo sito internet : “la nostra mission è proporre all’imprenditore agricolo soluzioni tecniche e di gestione economica, innovative ed efficienti, attraverso competenze che si sono sviluppate con una visione chiara e vincente dell’agricoltura del futuro; assumere la responsabilità di guardare più avanti degli altri investendo per un’agricoltura sostenibile, rispettosa dell’ambiente e della salute dei consumatori, attenta al reddito dei propri clienti; diffondere in modo trasparente le conoscenze attraverso l’esperienza e la diversità culturale dei propri collaboratori“.
Roberta Ragni
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