Secondo il rapporto di una Ong ambientalista francese, le autorizzazioni per i pesticidi in Europa non rispettano la normativa
La valutazione della tossicità dei pesticidi usati in agricoltura in Europa non viene effettuata prendendo in considerazione tutti i dati scientifici disponibili, sebbene la normativa europea lo richieda.
Secondo un regolamento europeo, infatti, i fascicoli per il rinnovo delle autorizzazioni dei pesticidi devono includere tutta la letteratura disponibile sulla tossicità delle sostanze autorizzate o per le quali si chiede il rinnovo dell’autorizzazione (RAR). Il fascicolo deve contenere, in particolare, i risultati di tutti gli studi pubblicati nei dieci anni precedenti.
In realtà, le domande di autorizzazione includono mediamente solo il 16% degli studi e nei fascicoli delle RAR sono presenti solo il 9% degli studi.
La pericolosità dei pesticidi è dunque sottovalutata e le autorizzazioni concesse nell’ultimo decennio andrebbero rivalutate.
A queste conclusioni è giunto il recente rapporto dell’associazione francese per la protezione ambientale Generations Futures.
Nadine Lauverja e François Veillerett, autori del rapporto, hanno esaminato gli studi di tossicità relativi a 5 sostanze usate nei pesticidi sottoposte recentemente a nuova autorizzazione.
Le sostanze prese in esame sono il chlorpyrifos, il chlorpyrifos metile, thiacloprid, metsulfuron e il metalaxil-m, usate in erbicidi, insetticidi e funghicidi.
Per tutti questi composti chimici non è stato rispettato l’obbligo di includere tutti gli studi pubblicati: per alcuni di essi, la conformità alla normativa europea è nulla, pari allo 0%. I rischi legati a tali sostanze risultano quindi sottostimati.
Generations Futures ritiene che tale situazione sia inaccettabile e chiede all’EFSA di rifiutare le domande di autorizzazion e i RAR privi dei requisiti richiesti dalla normativa europea e che i fascicoli dei principi attivi autorizzati nell’ultimo decennio vengano riesaminati al più presto includendo tutta la letteratura scientifica disponibile.
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Tatiana Maselli