Glifosato: le Marche vietano oltre 200 pesticidi nelle aree vicine alle sorgenti

Via libera del Consiglio delle Marche all’adeguamento della legge che vieta i pesticidi vicino ad acque superficiali o sotterranee per consumo umano.

Oltre 200 le sostanze, tra cui il glifosato, che non potranno essere utilizzate nelle aree adiacenti alle sorgenti di acque potabili: le Marche pongono un veto ben preciso tramite il via libera da parte del Consiglio regionale all’adeguamento della legge approvata nel marzo scorso in tema proprio di fitofarmaci. Nel Piano di utilizzazione che ne seguirà verranno indicate nel dettaglio le aree di tutela e di rispetto.

Si tratta della Legge regionale del 5 marzo 2020, n. 9 “Norme in materia di utilizzo dei prodotti fitosanitari”, che ha vietato di fatto l’utilizzo di prodotti pesticidi in prossimità delle aree di salvaguardia delle acque superficiali e sotterranee destinate al consumo umano.

Ora, come spiega Andrea Biancani, presidente della Commissione Ambiente, “la Regione dovrà approvare in tempi brevi il Piano di utilizzazione che individuerà le zone di rispetto attorno ai punti di captazione delle acque superficiali e sotterranee destinate al consumo umano. Aree in cui sarà vietato l’utilizzo di prodotti pesticidi; nell’elenco delle sostanze figura anche il glifosato”.

Le Marche sono tra le prime regioni in Italia a dotarsi di una norma così strettamente legata a queste specifiche tematiche ambientali e alla salute pubblica: la proposta di legge approvata dalla commissione e l’adeguamento accolto ieri anticipano in concreto il recepimento della direttiva europea 782/2019 in materia di divieto di pesticidi, nell’attesa che sia definito un elenco dettagliato delle sostanze nocive vietate.

La norma approvata a marzo, insomma, contiene già una tabella con un primo elenco di circa 200 principi attivi vietati, sostanze il cui utilizzo, come dicevamo, viene vietato in prossimità delle aree di captazione di acque superficiali e sotterranee destinate al consumo umano.

Per quel che concerne l’adeguamento oggi accolto – conclude Biancani – si tratta di un passaggio necessario a rendere maggiormente efficace la legge, poiché, in sostanza, si invita la Regione a predisporre in tempi brevi il Piano di utilizzazione, come previsto dall’art.94 del d.lgs.152/2006, dove dovranno essere indicate nel dettaglio le aree di tutela e di rispetto, zone dove evidentemente siano presenti acque superficiali o sotterranee ad uso umano”.

Fonti: Legge regionale del 5 marzo 2020, n. 9 “Norme in materia di utilizzo dei prodotti fitosanitari” / Andrea Biancani Facebook

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