E' già stato prodotto l'olio nuovo dalle prime olive anti xylella provengono da piante innestate con olivi resistenti al batterio.
In Puglia è ufficialmente iniziata la raccolta delle prime olive anti Xylella nate dagli ulivi resistenti e maturate in anticipo grazie al clima favorevole.
Dopo tre anni gli alberi a Gagliano del Capo hanno finalmente ricominciato a produrre olive: l’olio nuovo è stato spremuto dalle olive di piante malate innestate con ulivi resistenti di Leccino.
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“Un segnale di rinascita per la provincia di Lecce che grazie alle varietà resistenti alla Xylella e agli innesti dovrà recuperare un patrimonio inestimabile, andato perso per colpa di ritardi, scaricabarile e della mancata volontà di affrontare con determinazione la lotta al batterio che ha già causato un danno stimato per difetto di 1,2 miliardi di euro” – ha dichiarato Savino Muraglia, Presidente di Coldiretti Puglia
La terribile malattia ha devastato più di 20 milioni di piante, molte delle quali monumentali, con gravissimi danni al paesaggio e all’economia del Salento e della Puglia, regione in cui si produce più della metà dell’olio Made in Italy.
Una strage iniziata nell’autunno del 2013 e che ha interessato tutta la regione, dove la Xylella si è spostata alla velocità di due chilometri al mese, provocando la perdita di 3 olive su 4 nella provincia di Lecce, per poi intaccare il patrimonio olivicolo di Brindisi e Taranto,.
Il batterio ha determinato un crollo della produzione di olio di oliva del 73% e la perdita di almeno 5 mila posti di lavoro in tutta la filiera, secondo le analisi di Coldiretti Puglia.
Le Associazioni chiedono alle Istutuzioni di semplificare l’iter dei reimpianti per riuscire a risollevare la produzione di olio di oliva e ridare lavoro agli agricoltori senza reddito da ormai oltre sei anni.
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Tatiana Maselli