La comunità agricola di Isola del Piano, nelle Marche, ha visto riconosciuto il proprio impegno nella produzione biologica sostenibile con un prestigioso premio europeo. La Cooperativa Agricola Gino Girolomoni ha ottenuto l’EU Organic Award nella categoria dedicata alle piccole e medie imprese di trasformazione alimentare, posizionandosi come esempio di eccellenza italiana in un panorama, quello del biologico, che continua a crescere in Europa.
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L’EU Organic Award, promosso dalla Commissione Europea, dal Comitato Economico e Sociale Europeo (EESC), dal Comitato delle Regioni, da COPA-COGECA e IFOAM Organics Europe, nasce per dare visibilità alle realtà agricole europee che integrano innovazione e sostenibilità nella produzione alimentare. Il premio mira a incentivare un’agricoltura meno impattante, sostenendo quelle aziende che, come la Girolomoni, hanno scelto il biologico come filosofia produttiva.
Radici profonde nelle terre del Montefeltro
La cooperativa si sviluppa in un territorio che un tempo era sotto il dominio del duca di Urbino, Federico da Montefeltro, figura che Gino Girolomoni ammirava per l’intelligenza e la capacità di “fare di un paese di montagna una capitale del mondo.” Questo ambiente, seppur impervio dal punto di vista produttivo, è ricco di valore ambientale, paesaggistico e culturale.
Il Monastero di Montebello, oggi simbolo della cooperativa e raffigurato anche nel suo logo, è il cuore pulsante dell’attività. Gino Girolomoni osservava le spoglie del monastero fin da bambino, considerandolo un luogo di rinascita per il borgo di Isola del Piano. Nel XIV secolo, il Beato Pietro Gambacorta fondò in questo luogo la Congregazione di San Girolamo, edificando un monastero che divenne il centro spirituale e culturale della zona.
Sin dagli anni ’70, la Cooperativa Girolomoni ha sede all’interno del Monastero, diventando pioniera dell’agricoltura biologica in Italia. Attorno a questo simbolo di storia e cultura, sorgono il molino per la molitura del grano italiano e il pastificio che produce la pasta biologica della cooperativa, mantenendo così la filiera corta e tracciabile.
Un modello di filiera locale: dal seme al piatto
La filiera di Girolomoni, che va “dal seme al piatto,” è un esempio di sostenibilità. Il grano, coltivato nelle Marche, viene trasformato in semola e lavorato direttamente a Isola del Piano. Questo approccio riduce l’impatto ambientale, valorizza il lavoro degli agricoltori locali e garantisce un prodotto di qualità e tracciabilità.
Oltre alla produzione, il Monastero ospita oggi spazi dedicati alla cultura e alla divulgazione. La Fondazione Girolomoni promuove attività culturali e pubblica la rivista “Mediterraneo Dossier”; la Fattoria didattica offre percorsi educativi come la visita al Museo della Civiltà Contadina, mentre il B&B Girolomoni con le sue camere e sale per incontri ospita conferenze, ritiri e attività formative in natura. La chiesa restaurata del monastero e la futura biblioteca, che conterrà i libri di Gino Girolomoni, continuano a dare vita all’idea di un luogo di crescita culturale, dove si possono esplorare temi come ecologia, spiritualità e storia.
Negli ultimi decenni, l’azienda ha visto una crescita significativa, sia in termini di produzione che di esportazioni. Oggi, la pasta Girolomoni è distribuita in oltre 30 paesi, con mercati principali in Europa, Stati Uniti, Giappone e Australia. Questo successo non è però avvenuto senza sfide: il biologico richiede costanti investimenti in ricerca e nuove tecnologie, ma anche una sensibilità verso l’ambiente e la comunità locale che va oltre il profitto.
Le sfide del biologico
Il caso della Girolomoni evidenzia le sfide e le opportunità del biologico. La cooperativa investe nella selezione di varietà di grano resistenti al cambiamento climatico e nella digitalizzazione della filiera per rendere la produzione ancora più trasparente. Nel corso degli anni, ha adottato soluzioni per il risparmio energetico, sviluppato un packaging in carta al 100% e ristrutturato la sede con materiali eco-compatibili.
Il biologico resta comunque un settore che necessita di supporto a livello politico e normativo per garantire la crescita di aziende impegnate come Girolomoni. Questo riconoscimento europeo può essere un segnale positivo e di incoraggiamento per altre piccole realtà agricole che cercano di seguire un modello produttivo più etico e rispettoso dell’ambiente.
Un’eredità che guarda al futuro
A più di cinquant’anni dalla sua fondazione, la Cooperativa Girolomoni si impegna a portare avanti la visione di Gino, puntando su progetti innovativi che combinano tradizione e sostenibilità.
Solo quando il bio diventerà un’abitudine, potremo liberarci dai pesticidi, non solo nel cibo, ma anche come contaminazione ambientale, afferma Giovanni Battista Girolomoni, attuale presidente della cooperativa.
L’EU Organic Award si aggiunge ai numerosi riconoscimenti ottenuti dalla Girolomoni, che oggi rappresenta un modello per chi vede nel biologico non solo una scelta commerciale, ma un impegno verso il benessere della terra e delle comunità.
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