Colpisce pomodori e peperoni e può rendere le piante sterili: è il Tomato Brown Rugose Fruit Virus, il virus che sta spaventando la Sicilia.
Colpisce pomodori e peperoni, decima i raccolti e può rendere le piante sterili: è il Tomato Brown Rugose Fruit Virus, o ToBRFV, il virus che sta spaventando la Sicilia e la provincia di Ragusa. Macchie rugose e marroni sulle foglie la caratteristica principale da cui prende il nome. Che cosa vuol dire tutto ciò? Che si ovvierà a questa ennesima malattia delle piante con “trattamenti fitosanitari specifici”.
È almeno così che recita il decreto della Regione Siciliana, in cui si parla di “soluzioni acquose d’ipoclorito di sodio dallo 0,025% allo 0,1% di cloro attivo o di fosfato trisodico al 10%”.
Un po’ come con la Xylella in Puglia, dove tra disseccamenti causati dal batterio killer ed eradicazioni precauzionali, ettari ed ettari di territorio sono stati devastati, anche qui si correrà il rischio di perdere definitivamente coltivazioni fondamentali?
“La ‘peste’ da ToBRFV mette a rischio le coltivazioni di pomodoro e di peperone della fascia trasformata”, dicono in una nota i produttori del Doses, Distretto Ortofrutticolo Sud Est Sicilia, già piegati dalla rapida diffusione del virus ormai da mesi.
Il virus caratterizza le foglie con macchie rugose marroni oppure i frutti con macchie gialle o brune, deformità e maturazione regolare, ma i sintomi possono variare a seconda del cultivar, del clima e della stagionalità. È altamente infettivo e può danneggiare tra il 30 e il 70% delle piante di pomodoro e peperone e si trasmette facilmente per contatto e può persino sopravvivere sulle superfici.
Le misure della Regione Siciliana
Per contrastare la diffusione ed eradicare il virus ToBRFV, il Servizio Fitosanitario Regionale ha emanato un decreto che prevede l’applicazione di precise misure fitosanitarie obbligatorie. Misure che riguardano le piante, le sementi e le piante madri di pomodoro e peperone (varietà non resistenti), che tra l’altro saranno una spesa “dei proprietari o conduttori – si legge nel decreto -, a qualsiasi titolo, dei terreni e zone ove sono presenti i suddetti vegetali, con presenza confermata dell’organismo nocivo“.
Qualcosa non torna, tuonano i più esperti. Solo l’anno scorso, nel 2020, l’Ansens l’Agenzia francese per l’alimentazione, l’ambiente e la salute lavoro, aveva definito il ToBRFV “particolarmente pericoloso” e soprattutto aveva detto che per il momento non ci sono soluzioni certe e definitive.
Il virus, dicevano dall’Anses, “può essere trasmesso da semi, piante e frutti infetti, così come da un semplice contatto, sopravvive a lungo senza perdere il suo potere contagioso e oggi non esistono trattamenti o varietà resistenti”. Tutte le colture sono potenzialmente esposte, dalle grandi serre ai piccoli orti, e per questo motivo l’Agenzia ha formulato una serie di raccomandazioni per evitare la diffusione del virus: attuazione di un piano nazionale di sorveglianza e rilevazione, sradicamento e distruzione da parte di incendi di piante contaminate.
Fonti: Doses – Distretto Ortofrutticolo Sud Est Sicilia / Decreto Regione Siciliana / ANSES
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