L’esposizione a pesticidi e diserbanti può risultare dannosa per la salute. Il problema riguarda innanzitutto agricoltori e coltivatori che utilizzano queste sostanze nel proprio lavoro. Ma non possiamo dimenticare le persone che vivono in zone agricole e che rischiano di essere esposte a sostanze nocive quasi senza rendersene conto
L’esposizione a pesticidi e diserbanti può risultare dannosa per la salute. Il problema riguarda innanzitutto agricoltori e coltivatori che utilizzano queste sostanze nel proprio lavoro. Ma non possiamo dimenticare le persone che vivono in zone agricole e che rischiano di essere esposte a sostanze nocive quasi senza rendersene conto.
Su Avaaz è nata una petizione per salvaguardare le persone che vivono nelle zone di campagna dall’esposizione a pesticidi e erbicidi. Secondo la Costituzione Italiana, la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della comunità.
Secondo quanto riportato nella petizione, il mezzo principale di esposizione ai pesticidi è l’alimentazione, ma gli agricoltori, le loro famiglie e le persone che vivono in aree rurali dove si pratica l’agricoltura intensiva sono più colpite dall’uso di pesticidi. Non dimentichiamo che di recente l’OMS ha classificato 5 pesticidi e erbicidi come cancerogeni per l’uomo, tra cui il glifosato utilizzato da Monsanto per produrre l’erbicida Roundup.
Al momento il problema riguarda soprattutto un vuoto normativo per quanto riguarda i trattamenti in prossimità di abitazioni e giardini. Soltanto in alcuni Comuni sono presenti dei regolamenti a livello locale a questo proposito.
La petizione richiede invece che si introduca urgentemente una specifica normativa in caso di utilizzo di prodotti fitosanitari al fine di tutelare la salute di tutti. In particolare la petizione sottolinea i seguenti punti:
1) Rispetto di distanze di sicurezza non inferiori a m 50 dalle abitazioni e dai campi coltivati a produzione biologica.
2) Obbligo di avvisare i confinanti almeno 72 ore prima di ogni trattamento (per evitare che i prodotti fitosanitari possano depositarsi sugli abiti stesi, intossicare chi mangia in giardino o addirittura i bambini che giocano all’aperto) ed esposizione di cartelli che avvisino del pericolo in seguito ai trattamenti.
3) Regolamentazione per le strade di accesso ai fondi interclusi di almeno 5 metri di sicurezza (anche per quanto riguarda la costruzione di serre agricole) per ogni lato di strada interpoderale, ove tale strada fosse l’unica possibilità per accedere al fondo.
4) Introduzione di sanzioni severe per fare in modo che queste leggi vengano rispettate (ad esempio il ritiro del patentino e una pesante multa).
L’appello è al Principio di precauzione, vigente nell’ordinamento in forza dell’articolo 174 del Trattato UE, secondo cui al fine di garantire la protezione di beni fondamentali come la salute o l’ambiente è necessaria l’adozione o l’imposizione di determinate misure di cautela anche in situazioni di incertezza scientifica, nelle quali è ipotizzabile soltanto una situazione di rischio, e non è invece dimostrata, allo stato delle attuali conoscenze scientifiche, la sicura o anche solo probabile evoluzione del rischio in pericolo.
Firma qui la petizione per la tutela dai rischi legati a pesticidi e diserbanti.
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Marta Albè
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