Il lato nascosto di olio di girasole, zucchero di canna e soia: i pesticidi stanno avvelenando gli indigeni del Mato Grosso

Un recente rapporto rivela che le popolazioni indigene brasiliane sono contaminate dal crescente uso di pesticidi da parte dell'industria agricola. Circa l'88% delle piante raccolte, comprese erbe medicinali e frutti hanno residui di pesticidi

Olio di girasole, zucchero di canna, cotone, soia, sono tutti alimenti che arrivano sulle nostre tavole, ma i pesticidi con cui queste colture vengono trattate, stanno mettendo a rischio la sopravvivenza delle popolazioni indigene del Mato Grosso.  Negli ultimi dieci anni, i tassi di cancro sono aumentati del 137% , così come le  malformazioni congenite, malattie neurologiche, psichiatriche e del sistema endocrino.

A dirlo è un recente rapporto pubblicato dall’Ong Operação Amazônia Nativa (OPAN) in collaborazione con l’Istituto di sanità pubblica dell’Università Federale del Mato Grosso, che rivela appunto gli effetti dannosi di queste sostanze chimiche sulle popolazioni indigene che vivono nel Mato Grosso, la regione con le più alte concentrazioni di pesticidi nel paese.
Come vi abbiamo raccontato più volte, infatti, l’uso dei pesticidi in Brasile è aumentato negli ultimi anni, crescendo di oltre 300mila tonnellate dal 2010.

Le comunità indigene, guardiani delle terre ancestrali, sono esposi a rischi gravissimi che hanno un impatto negativo sulla loro salute. Il Mato Grosso è di fatto una regione agricola e soprattutto il principale produttore di cotone tra tutti gli stati brasiliani. Il cotone è anche la coltura in cui vengono utilizzati più pesticidi che volano poi tra la foresta pluviale amazzonica, la savana tropicale del Cerrado e le zone umide del Pantanal aree di grande importanza per la stabilizzazione climatica globale.

Durante lo studio, sono stati prelevati campioni da piante, alberi e acqua delle terre indigene. Il risultato? Nell’88% delle piante, compresi frutti ed erbe medicinali ci sono pesticidi. Ciò succede perché queste sostanze sono irrorate tramite spruzzatori e riescono a percorrere lunghe distanze a causa del vento. Si stima che addirittura arrivino a oltre mille chilometri dalle zone di coltura.

Pesticidi vietati

Una delle sostanze trovate nei campioni è il carbofurano, vietato in Brasile dal 2017 e da oltre 50 anni in Europa e negli Stati Uniti. Questa sostanza chimica può essere fatale se ingerita o inalata, provocando malformazioni fetali e gravi danni ai sistemi neurologico, respiratorio ed endocrino. Non a caso, la ricerca mostra che l’espansione della produzione di cotone su larga scala nel Mato Grosso, tra cui soia, mais, girasole e canna da zucchero, comporta un costo sanitario enorme per le comunità indigene. Negli ultimi dieci anni, i tassi di cancro tra queste popolazioni sono aumentati del 137% .

Il territorio di Tirecatinga nel comune di Sapezal, ad esempio, ha una delle più alte concentrazioni di pesticidi del paese. Tutte le piante e la vegetazione vicino ai campi sono colpite dai pesticidi. Ci sono segnalazioni di una riduzione della fioritura di alberi, come il pequi e il mango, che sono ampiamente utilizzati dagli indigeni, così come una riduzione delle api e della produzione di miele.

Fonte: Operation Amazônia Nativa

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