La Commissione Ambiente dell'Ue ha votato a favore di una significativa riduzione nell'uso di pesticidi chimici, in particolare di quelli più pericolosi per la salute umana e l'ambiente. Tuttavia, il rinnovo per altri 10 anni del glifosato non è ancora stato bloccato ed è un problema
La Commissione Ambiente del Parlamento Europeo ha compiuto un importante passo avanti nella lotta contro l’uso eccessivo di pesticidi, decidendo per una drastica riduzione dell’uso di queste sostanze chimiche, in particolare di quelle più pericolose.
Si è stabilito anche il divieto dell’uso di tutti i pesticidi chimici nelle aree sensibili, siti Natura 2000 e aree con presenza di insetti impollinatori a rischio estinzione, anche negli spazi verdi urbani. È stato inoltre indicato un nuovo obiettivo UE per il 2030 che intende aumentare le vendite di pesticidi a basso rischio.
Il WWF si mostra molto soddisfatto della votazione (anche se alcuni esponenti italiani hanno votato contro) e spiega che:
Nel testo adottato dalla Commissione Ambiente del Parlamento UE, con 47 voti favorevoli, 37 contrari e 2 astensioni, si legge che entro il 2030 l’UE dovrà ridurre di almeno il 50% l’uso e il rischio dei pesticidi chimici di sintesi e del’ 65% l’uso dei cosiddetti “pesticidi più pericolosi” (rispetto alla media 2013-2017). L’obiettivo è stato innalzato per i pesticidi più pericolosi (nella proposta della Commissione la riduzione era del 50%), gli obiettivi di riduzione di ogni Stato membro non saranno più stabiliti dalla Commissione, ma ogni Stato dovrà fissare i propri obiettivi nazionali, sulla base delle vendite annuali, del livello di pericolosità delle sostanze utilizzate e delle superfici agricole nazionali. La Commissione verificherà se gli obiettivi nazionali sono coerenti per il conseguimento degli obiettivi europei al 2030.
Per l’Italia, la Commissione aveva stabilito un obiettivo di riduzione del 62% per tutti i pesticidi e del 54% per quelli più pericolosi. Se il testo finale del Regolamento verrà confermato, spetterà all’Italia fissare gli obiettivi di riduzione all’interno del suo Piano di Azione Nazionale per i Pesticidi, scaduto nel febbraio 2019.
Inoltre, il Regolamento prevede un importante divieto sull’uso di pesticidi chimici, ad eccezione di quelli autorizzati per l’agricoltura biologica e la lotta biologica, nelle aree sensibili, comprese le aree urbane come parchi, parchi giochi, campi sportivi e sentieri pubblici. Si richiede infine il rispetto di una zona cuscinetto di cinque metri in tutte le aree agricole.
Nonostante le decisioni positive, c’è ancora molto da fare. Il voto della Commissione Ambiente è stato indubbiamente un passo nella giusta direzione, ma il glifosato resta un problema non risolto.
Il rinnovo dell’autorizzazione all’uso di glifosato nell’Ue
Questo erbicida ampiamente utilizzato, è stato classificato come “probabilmente cancerogeno” dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ed è stato al centro di una controversia in Europa per il suo rinnovo di autorizzazione per altri 10 anni.
Nonostante le preoccupazioni sulla sicurezza, al momento l’Europarlamento non è riuscito a raggiungere la maggioranza per contrastare il rinnovo.
Il voto sulla ri-autorizzazione del glifosato è stato caratterizzato da divisioni all’interno dei gruppi politici, con alcune fazioni che hanno cercato un compromesso piuttosto che spalleggiare la decisone di bandirlo completamente.
In Italia, il ministro Francesco Lollobrigida ha sostenuto il rinnovo dell’autorizzazione del glifosato, affermando che va proibito solo nella fase di essiccazione del raccolto. Tuttavia, come ormai è noto, il glifosato è stato collegato a malattie degenerative e al cancro, e molte ricerche indipendenti hanno sollevato preoccupazioni sulla sua sicurezza.
Solo pochi giorni fa, vi abbiamo raccontato il caso di Théo Grataloup, un ragazzo affetto da malformazioni congenite dovute all’esposizione della madre al glifosato durante la gravidanza, una storia che ci ha ricordato l’urgenza di vietare completamente questa sostanza nociva.
Il voto positivo del Parlamento Europeo rappresenta un passo nella giusta direzione per una gestione più sostenibile dei pesticidi in Europa, ma è fondamentale che si continui a lavorare per affrontare anche il problema del glifosato e proteggere la salute umana e l’ambiente.
Il prossimo passo sarà il voto in plenaria del Parlamento europeo, previsto per fine novembre, e poi sarà la volta del negoziato finale per approvare una soluzione definitiva. Resta da vedere se l’Europa sarà disposta a fare un passo ulteriore nella gestione dei pesticidi.
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Fonte: WWF
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