Il conflitto in Ucraina sta decisamente ristabilendo nuovi assetti e dettando nuovi principi in fatto di approvvigionamenti, tanto che la Commissione europea ha concesso alcune deroghe. Tra queste rientrano anche quelle in base alle quali i Paesi membri possono stabilire proprie regole temporanee relative alla quantità di residui di pesticidi presenti nelle colture importate, ovvero i livelli massimi di residui (MRL)
Ed è così che Paesi come la Spagna ne approfittano e per fronteggiare la carenza di mangimi dovuta alla guerra in Ucraina, allentano le regole per l’importazione di mais dal Brasile e dall’Argentina con tanto di pesticidi vietati. È il caso pesticidi del clorpirifos e del diclorvos. Ora però la Commissione europea chiede spiegazioni e una “valutazione completa del rischio”.
Il problema è però a monte: la situazione ucraina ha senza dubbio creato una catena infinita di problemi legati all’approvvigionamento di materie prime, tra queste proprio il mais che serve a realizzare i mangimi per gli animali negli allevamenti. Per questo motivo, la stessa Commissione ha concesso alcune deroghe: i Paesi membri possono stabilire le proprie regole temporanee relative alla quantità di residui di pesticidi presenti nelle colture importate, ovvero i livelli massimi di residui (MRL).
La Spagna, però, sembra essersi approfittata della situazione e ha deciso di abbassare subito gli standard, importando mais dall’Argentina e dal Brasile, Paesi in cui si utilizzano ancora fitofarmaci vietati nell’Ue, con la sola motivazione du proteggere il settore zootecnico da “importanti interruzioni” che potrebbero comprometterlo.
L’Europa nel frattempo vigila e la Commissione ha chiesto “urgentemente” alla Spagna di spiegare le motivazioni che l’hanno spinta a fare questa scelta ma soprattutto di presentare una valutazione completa del rischio. In particolare l’Ue è preoccupata, in particolare per la tolleranza della Spagna nei confronti di due pesticidi vietati: clorpirifos e diclorvos.
Il clorpirifos è stato bandito dall’Ue già nel 2020, dopo che l’Efsa lo ha collegato a danni cerebrali nei bambini e lo ha classificato come presumibilmente tossico per la riproduzione umana. Il controverso pesticida è stato vietato poi anche negli Stati Uniti.
QUI leggi nei dettagli la posizione della Spagna.
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Fonte: Agencia Efe
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