Peronospora: il parassita killer che minaccia il basilico

Dovremo dire addio al pesto? Basilico e rucola sono minacciati dai parassiti killer. Si tratta, nel caso del basilico, della peronospora (Peronospora belbharii), un agente patogeno che è arrivato in Italia solo 11 anni fa. Ecco perché Agroinnova lo ha definito un nemico alieno. I pericoli riguardano l’agricoltura italiana e europea.

Dovremo dire addio al pesto? Basilico e rucola sono minacciati dai parassiti killer. Si tratta, nel caso del basilico, della peronospora (Peronospora belbharii), un agente patogeno che è arrivato in Italia solo 11 anni fa. Ecco perché Agroinnova lo ha definito un nemico alieno. I pericoli riguardano l’agricoltura italiana e europea.

In particolare, in Liguria la peronospora sta mettendo in pericolo la coltivazione del basilico e la produzione del pesto. Fino a questo momento nessuno sarebbe riuscito a trovare un antidoto davvero efficace per affrontare il problema.

La rucola è invece minacciata dal fungo Plectosphaerella, che danneggia le coltivazioni. Gli agenti patogeni più pericolosi per l’agricoltura europea vengono trasmessi per seme e viaggiano da un continente all’altro. Ora il Centro di Competenza dell’Università di Torino sta prendendo provvedimenti.

Questi parassiti killer che arrivano da lontano vengono chiamati alieni perché si tratta di patogeni portati da seme o da altro materiale vegetale non autoctoni del nostro Paese. Agroinnova spiega che spesso è sufficiente la presenza di un solo seme infetto ogni 10 mila per provocare gravi danni alla coltura.

La Commissione Europea di recente ha elaborato una proposta per risolvere il problema delle specie aliene invasive per proteggere la biodiversità e gli ecosistemi e per minimizzare l’impatto sulla salute dell’uomo, degli animali, delle piante e sull’economia del Paese. La proposta riguarda sistemi di allerta e risposta rapida, prevenzione e gestione dell’emergenza.

In Italia il fenomeno ha raggiunto dimensioni importanti ed è arrivato ad aggredire gravemente colture “minori”, proprio come la rucola e il basilico. A partire dallo scorso anno, proprio a causa della peronospora, la produzione di basilico è andata in crisi. Quest’anno i danni riguardano soprattutto le coltivazioni di basilico di Liguria, Piemonte e Emilia Romagna. Il primo violento attacco al basilico ligure avvenne nel 2003 e fu così grave che molte persone persero il lavoro.

Il maggiore colpevole della diffusione delle nuove malattie delle piante è la globalizzazione. Infatti anche in Italia si utilizzano semi provenienti dall’estero che, se contaminati, possono portare all’insorgenza di malattie mai osservate prima su piante come il basilico e la rucola. Ecco che i parassiti raggiungono zone molto diverse e lontane da quelle in cui sono stati prodotti.

Il fungo di Plectosphaerella cucumerina, che attacca la rucola, è stato rinvenuto per la prima volta in Campania nel 2012. Secondo Agroinnova, la soluzione al problema potrebbe essere nella diagnostica molecolare, che permette di analizzare il DNA delle sementi e di dare il via a strategie preventive.

Poi, un trattamento dei semi con acqua o aria calda a temperature variabili tra i 45 e i 70 gradi può arrivare ad sradicare completamente alcuni patogeni dai semi. Tra i mezzi biologici Agroinnova indica l’impiego, in fase di concia del seme, di micro-organismi antagonisti, in grado di contrastare il patogeno, senza determinare alcun effetto negativo sulla pianta o sul consumatore finale. Le nuove normative europee, che prevedono restrizioni sull’impiego di fungicidi, potrebbero avvantaggiare i rimedi fisici (acqua e calore) e biologici. La speranza è di trovare per ogni pianta e per ogni malattia la lotta più efficace, nel rispetto della salute e dell’ambiente.

Marta Albè

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