Lo zafferano, la spezia più costosa del mondo, viene estratto dai fiori del Crocus sativus. Ma dove e quando è stato coltivato per la prima volta? L'ha scoperto un nuovo studio
Lo zafferano è stato coltivato per migliaia di anni nelle regioni del Mediterraneo ma quando per la prima volta questa pianta sia stata “addomesticata” dall’uomo non si sapeva con esattezza, prima dei risultati di questo studio.
Lo zafferano domestico oggi viene coltivato in tutto il mondo e la preziosa spezia che si ricava e che si utilizza in cucina, nei profumi e come colorante, ha un valore al chilo compreso tra i 1.300 e i 10.000 dollari!
In una nuova ricerca, pubblicata su Frontiers in Plant Science, un team di esperti della Technische Universität Dresden (Germania), dopo aver confrontato le prove che arrivano dal mondo dell’arte con quelle della genetica, sono arrivati ad una conclusione univoca in merito all’origine dello zafferano.
Come ha dichiarato Ludwig Mann, uno degli autori principali dello studio e dottorando presso l’università tedesca:
Sia le opere d’arte antiche che la genetica indicano la Grecia dell’età del bronzo, intorno al 1700 a.C. o prima, come l’origine dell’addomesticamento dello zafferano.
Il genere Crocus conta circa 250 specie che crescono in diverse zone del mondo: dall’Europa meridionale e centrale al Nord Africa e fino alla Cina occidentale. Ma c’è una differenza sostanziale tra tutte le altre e lo zafferano domestico, quest’ultimo non cresce in natura e può essere propagato in modo asessuato solo con l’aiuto dell’uomo, dividendo i suoi “cormi” sotterranei, organi di stoccaggio simili a steli. Un processo che fu descritto per la prima volta dal filosofo greco Teofrasto tra il IV e il III secolo a.C.
Scoprire dove e quando lo zafferano è stato addomesticato per la prima volta non è semplice: la specie è difficile da studiare geneticamente, perché ha tre copie di ogni cromosoma invece dei soliti due e un grande genoma contenente un’alta percentuale di sequenza di DNA ripetitivo – ha dichiarato Seyyedeh-Sanam Kazemi-Shahandashti, un altro autore dello studio.
Ma molto hanno aiutato anche le opere d’arte analizzate, che rappresentano la coltivazione dello zafferano.
Gli autori sostengono che sono probabilmente quelle della civiltà minoica dell’antica Grecia le più antiche a rappresentare lo zafferano domestico. Ad esempio, le fitte macchie di fiori di croco sull’affresco “I raccoglitori di zafferano” dell’isola di Santorini (risalente al 1600 a.C. circa) suggeriscono che la coltivazione a quei tempi già avveniva.
La collocazione dell’origine della coltivazione dello zafferano nella Grecia dell’età del bronzo, concorda con i risultati di alcuni studi genetici del 2019, che hanno mostrato che il C. cartwrightianus, che si trova solo nella Grecia continentale e a Creta, è il parente selvatico più vicino dello zafferano.
Gli autori ritengono che il moderno zafferano, con i suoi tre genomi, sia nato naturalmente dall’ambiente selvatico, esclusivamente da C. cartwrightianus incrociato con altre varietà. Il moderno zafferano domestico sarebbe stato poi coltivato dai greci dell’età del bronzo per le sue qualità superiori come spezia.
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Fonte: Frontiers in Plant Science
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