La Commissione Europea ha deciso nella giornata di ieri, martedì 22 gennaio 2013, di fermare il processo di autorizzazione della messa a coltura di nuovi prodotti OGM sul territorio dell’Unione Europea fino alla metà del 2014, periodo coincidente con la conclusione del proprio mandato.
La Commissione Europea ha deciso nella giornata di ieri, martedì 22 gennaio 2013, di fermare il processo di autorizzazione della messa a coltura di nuovi prodotti OGM sul territorio dell’Unione Europea fino alla metà del 2014, periodo coincidente con la conclusione del proprio mandato.
Non sarà possibile riaprire tale processo in tempi successivi, fino al momento in cui non verrà varato un regolamento in merito in accordo con gli stati membri dell’UE. La Commissione Europea ha deciso di arrendersi momentaneamente riguardo alla questione OGM dopo essersi trovata di fronte all’impossibilità di raggiungere una maggioranza qualificata tra gli stati UE al fine di proibire o di autorizzare l’introduzione di nuove colture OGM.
Nel corso di 14 anni in Europa sono state autorizzate solamente due colture OGM: si tratta della patata Amflora (Basf) e del mais Monsanto Mon810. Il mais Monsanto era già stato autorizzato, ma ora si trovava in attesa del rinnovo dell’autorizzazione. Tale rinnovo è stato al momento congelato.
Fino ad oggi 8 Paesi membri dell’Unione Europea hanno adottato delle clausole di salvaguardia per proibire la coltivazione di OGM sul proprio territorio. Si tratta di Francia, Lussemburgo, Austria, Germania, Polonia, Bulgaria, Grecia e Ungheria.
Con la presa di posizione della Commissione Europea nel rinviare le decisioni relative alla coltivazione di nuovi OGM, risultano congelati i processi per l’autorizzazione della coltura di una tipologia di soia OGM e di sei varietà di mais OGM, tra cui il mais Monsanto MON810. Ciò avviene in quanto, ogni volta che la questione OGM viene affrontata ufficialmente a livello europeo, la maggioranza in proposito da parte degli Stati coinvolti viene a mancare.
La Commissione Europea ha dunque deciso di non intervenire dall’alto, ma di lasciare ai diversi Paesi membri dell’UE la possibilità di trovare degli accordi tra loro. La decisione intrapresa da parte della Commissione Europea è stata giudicata come un vero e proprio “atto di responsabilità” – così il presidente di AIAB, Alessandro Triantafyllidis, ha commentato la sospensione del processo d’autorizzazione della messa in coltura di OGM da parte delle Commissione europea fino alla fine del suo mandato. AIAB chiede che anche il Governo italiano si ispiri allo stessa valutazione di opportunità e di tutela, adottando la clausola di salvaguardia.
Marta Albè
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