OGM: Europa al bivio sull’autorizzazione di due tipi di soia transgenica Monsanto

Stati europei spaccati sul via libera all’importazione e la trasformazione in Europa del Mon 87701 e Mon356043, due prodotti di soia OGM della Monsanto, destinati a fini alimentari e alla produzioni di mangimi.

Stati europei spaccati sul via libera all’importazione e la trasformazione in Europa del Mon 87701 e Mon356043, due prodotti di soia OGM della Monsanto, destinati a fini alimentari e alla produzioni di mangimi.

Il Comitato europeo della catena alimentare e animale, di cui fanno parte i rappresentanti nazionali del settore, al momento della votazione sulle proposte della Commissione europea di autorizzare i due tipi di soia transgenica, non ha ottenuto né una maggioranza a favore, né una contraria.

A questo punto quindi, i documenti relativi ai due OGM passeranno al nuovo Comitato d’appello europeo, introdotto dal Trattato di Lisbona, che costituisce la fase finale nella procedura di autorizzazione all’introduzione di prodotti alimentari Ogm sul mercato europeo.

Proprio come avveniva in precedenza al Consiglio dei ministri dell’Ue, se in fase di appello i rappresentanti dei 27 Paesi si riuniranno in una maggioranza a favore, verrà data l’autorizzazione agli OGM; altrimenti verrà respinta. Se invece mancherà una maggioranza, a favore o contraria, a decidere sulla proposta di immettere sul mercato europeo la soia OGM sarà la stessa Commissione europea.

In attesa che i rappresentanti europei trovino una decisione unanime (possibilmente optando per il divieto all’importazione di prodotti ogm) ricordiamo che questo tipo di organismi geneticamente modificati, usati poi come mangimi per gli animali, vengono prodotti dalla Monsanto (come suggerisce lo stesso nome Mon 87701 e Mon356043) grazie all’utilizzo del Roundup, un pesticida fortemente nocivo, che da un lato rende più resistenti e longeve le coltivazioni, dall’altro rende i contadini sempre più dipendenti da questo prodotto, che rischia di compromettere irreversibilmente la nostra salute.

Come se non bastasse, la Monsanto, oltre a questi due tipi di soia OGM, detiene oggi il 90% degli organismi geneticamente modificati presenti nel mondo e – pur di consolidare e mantenere il proprio impero economico -è pronta a far a meno delle più basilari regole morali, venendo meno al rispetto dell’uomo e dell’ambiente.

Convinta che l’UE non darà il via libera agli OGM di soia, l’AIAB – associazione italiana agricoltura biologica – invita l’Europa ad investire “sulle proteine vegetali europee e sulla zootecnia sostenibile”.

Ancora una volta alla prova del giudizio degli Stati membri, gli OGM non incontrano l’approvazione dell’EU. – ha detto Alessandro Triantafyllidis, presidente nazionale AIAB – La mancata promozione delle due proposte della Commissione volte ad autorizzare i due prodotti di soia geneticamente modificata, MON 87701 e MON 356043 entrambi destinati ad uso alimentare e mangimistico, è l’ennesima prova che gli organismi geneticamente modificati non riescono a creare intorno a sé il favore dell’Europa.

In un momento in cui l’Europa si trova di fronte a sfide importanti – ha continuato Triantafyllidis – gli OGM dispiegano ancora una volta il loro potenziale di divisione e di dissidio. È arrivato il momento di archiviare in via definitiva la stagione transgenica e di investire in politiche agricole che puntino sulla zootecnia sostenibile, sull’inclusione di piante proteiche nelle rotazioni previste dal greening della PAC e sull’incentivazione delle risorse foraggere e oleaginose autoctone. Come se non bastasse – ha concluso il presidente dell’AIAB -, l’ammissione dei nuovi prodotti di soia GM destinati ad uso mangimistico chiamerebbe in causa anche la questione della trasparenza in etichetta, mettendo i cittadini europei nella condizione di non sapere, nel momento in cui si trovassero ad acquistare delle carne, se il capo in questione sia stato alimentato o meno con mangimi contenenti OGM”.

Verdiana Amorosi

 

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