Ben 19 Paesi UE hanno deciso di dire no agli Ogm. Infatti insieme all’Italia altri 18 Stati europei hanno deciso di notificare alla Commissione UE la richiesta di vietare la coltivazione di Ogm sul proprio territorio entro i termini stabiliti dalla Direttiva 412/2015.
Ben 19 Paesi UE dicono no agli Ogm. Infatti insieme all’Italia altri 18 Stati europei hanno deciso di notificare alla Commissione UE la richiesta di vietare la coltivazione di Ogm sul proprio territorio entro i termini stabiliti dalla Direttiva 412/2015.
Il totale dei 19 Stati membri è composto da Austria, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Olanda, Polonia, Slovenia, e Ungheria, mentre la Gran Bretagna ha presentato domanda per Scozia, Galles e Irlanda del Nord ed il Belgio per la Vallonia.
Si tratta di una conferma della crescente opposizione agli organismi geneticamente modificati in agricoltura in tutta Europa. Le superfici seminate a transgenico nell’Unione Europea nono solo sono del tutto marginali rispetto al totale, ma addirittura in calo nel 2014 con una diminuzione del 3%, a conferma della crescente diffidenza nei confronti di una tecnologia che non rispetta le promesse, secondo l’analisi del rapporto annuale 2014 dell’ “International Service for the Acquisition of Agri-biotech Applications” (ISAAA).
La superficie Ogm in Europa nel 2014 – come ha precisato la Coldiretti – conta oggi appena 143.016 ettari di mais Ogm coltivati in soli 5 Paesi sui 28 che fanno parte dell’Unione. Peraltro ben il 92% di mais biotech europeo è coltivato in Spagna dove sono stati seminati 131.538 ettari mentre le superfici coltivate sono residuali in Portogallo, Slovacchia, Repubblica Ceca e Romania.
In Italia la richiesta di esclusione di tutto il territorio dalla coltivazione di tutti gli Ogm autorizzati a livello europeo è stata fatta alla Commissione Europea dal Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina, di concerto con il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti e il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin in attuazione della nuova Direttiva europea 2015/412 dell’11 marzo 2015, che consente agli Stati membri di vietare al proprio interno la coltivazione degli organismi geneticamente modificati.
La richiesta di esclusione di tutto il territorio italiano dalla coltivazione di tutti gli Ogm autorizzati a livello europeo trova d’accordo quasi 8 cittadini su 10 (76 per cento) che si oppongono oggi al biotech nei campi. È quanto afferma la Coldiretti sulla base di un’indagine Ixe.
In Europa si sta verificando un crescente abbandono delle sementi transgeniche da parte degli agricoltori, come nel caso del mais OGM Monsanto MON810 che, come ha rivelato Coldiretti, le multinazionali sono arrivate addirittura ad offrire gratuitamente, senza però trovare persone disposte ad utilizzarle. Ora le aziende avranno un mese di tempo per esprimersi sui rifiuti ricevuti dagli Stati Europei.
Monsanto ha già dichiarato che il business degli Ogm in Europa rappresenta un ambito così marginale che le decisioni di vietarne la coltivazione non avranno effetti negativi sugli affari dell’azienda. La multinazionale degli Ogm si arrenderà così facilmente di fronte al no della maggior parte dei Paesi europei?
Marta Albè
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