Global Grab Day: no al Land Grabbing, no alla terra rubata ai governi deboli

Land Grabbing, compravendita e accaparramento di terreni da parte delle multinazionali, impoverimento dei suoli agricoli e loro destinazione all’urbanizzazione, speculazione finanziaria sui terreni coltivabili. Terra rubata, in poche parole. Ecco l’argomento su cui Oxfam desidera fare luce attraverso una recente analisi, che dimostra come chi compra e vende terra, investendo su larga scala, preferisce rivolgersi a quelle zone del mondo in cui i governi si rivelano più deboli. L’attenzione di tutti dovrebbe essere puntata sulla giornata di oggi, giovedì 7 febbraio, dichiarato da Oxfam come il Global Grab Day.

Land Grabbing, compravendita e accaparramento di terreni da parte delle multinazionali, impoverimento dei suoli agricoli e loro destinazione all’urbanizzazione, speculazione finanziaria sui terreni coltivabili. Terra rubata, in poche parole.

Ecco l’argomento su cui Oxfam desidera fare luce attraverso una recente analisi, che dimostra come chi compra e vende terra, investendo su larga scala, preferisce rivolgersi a quelle zone del mondo in cui i governi si rivelano più deboli. L’attenzione di tutti dovrebbe essere puntata sulla giornata di oggi, giovedì 7 febbraio 2013, dichiarato da Oxfam come il Global Grab Day.

Oxfam ha preso in considerazione i dati della Banca Mondiale, dai quali emerge come in più del 75% dei 56 Paesi nei quali sono state attuate compravendite di terra su larga scala tra il 200 ed il 2011, i quattro indicatori chiave sulla governance (partecipazione dal basso, stato di diritto, regolamentazione del settore privato e controllo della corruzione) si trovassero al di sotto della media.

Più della metà degli affari di compravendita e di speculazione sulla terra sarebbero stati condotti nei 23 Paesi considerati più deboli, e risultati in coda alla classifica, per quanto concerne la governance. Gli esempi in proposito sono presto fatti. È impossibile rimanere indifferenti alla situazione del Guatemala, che si attesta al di sotto della media per quanto riguarda tutti e quattro gli indicatori relativi alla governance.

In Guatemala, nel corso dell’ultimo decennio, 87 mila ettari di terra hanno “cambiato proprietario”. Ciò è avvenuto nonostante gli alti livelli di fame e di malnutrizione presenti nel Paese. Al contrario, nello stato del Botswana, dove gli indicatori relativi alla governance sono risultati più elevati, non sono avvenute grandi operazioni di compravendita di terra.

I dati in questione sono stati ricavati incrociando quanto presente presso la Land Coalition’s Matrix (banca dati che riporta i contratti relativi ad acquisizioni che riguardano terreni superiori ai 200 ettari) con gli indicatori sulla governance della Banca Mondiale, che misurano la qualità del governo di un Paese.

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Di fronte a tale situazione sfavorevole, Oxfam si appella alla Banca Mondiale affinché sospenda temporaneamente gli investimenti agricoli su larga scala, in modo tale da non favorire il land grabbing. Oxfam si rivolge alla Banca Mondiale lanciando il seguente appello e organizzando manifestazioni contro il land grabbing presso i più importanti monumenti nazionali ed internazionali, compreso il Colosseo:

“Chiediamo alla Banca Mondiale di fare il possibile per impedire tutto questo. Ottenere un controllo sulla corsa moderna all’accaparramento dei terreni, che vede ogni secondo un’area grande come il Colosseo venduta a investitori stranieri, deve essere una priorità dell’agenda della Banca”.

Fermiamo la speculazione sui terreni agricoli! No al land grabbing! No alla terra rubata! Cosa possiamo fare? Far girare l’iniziativa sui social network, condividere le immagini e su Twitter scriviamo @WorldBank per chiederle di sospendere le compravendite di terre. Inoltre firmiamo tutti la petizione rivolta al Presidente Jim Kim per chiedere che la Banca Mondiale congeli i propri investimenti nelle compravendite di terre.

Marta Albè

Guarda QUI le foto da tutto il mondo della mobilitazione di oggi

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