Per la libertà degli agricoltori, per la liberazione delle sementi, ecco una nuova petizione online contro Monsanto proposta da parte di Avaaz a livello internazionale. “Monsanto contro Madre Natura”, recita il suo titolo, ma ad essere sotto accusa non è soltanto la suddetta multinazionale delle sementi fortemente connessa al problema OGM, ma sono tutte le aziende consimili che nel corso degli anni hanno minato alla base le abitudini degli agricoltori.
Per la libertà degli agricoltori, per la liberazione delle sementi: ecco una nuova petizione online contro Monsanto proposta da parte di Avaaz a livello internazionale. “Monsanto contro Madre Natura”, recita il suo titolo, ma ad essere sotto accusa non è soltanto la suddetta multinazionale delle sementi fortemente connessa al problema OGM, ma sono tutte le aziende consimili che nel corso degli anni hanno minato alla base le abitudini degli agricoltori.
Monsanto & Co. non si pongono che l’obiettivo di conquistare un vero e proprio monopolio sulle sementi – i semi della vita – necessari per il nutrimento della popolazione mondiale, per la produzione del nostro cibo. Monsanto, ed altri – ci informa Avaaz – stanno agendo per imporre il proprio monopolio su sementi di varietà di frutta e verdura che vengono quotidianamente consumate nel mondo, come broccoli, cetrioli e meloni.
Il timore è che Monsanto ed altre aziende possano creare un precedente a livello globale nell’imposizione di un brevetto sulle comuni sementi. I piani di Monsanto devono essere fermati. In Europa Avaaz richiede l’intervento di Paesi chiave come la Germania, la Francia e l’Olanda, dove il dissenso in proposito sta già crescendo, al fine di votare per fermare i piani di Monsanto riguardanti i brevetti sulle sementi. Il messaggio principale della petizione è rivolto ai governi di Germania, Francia, Olanda e a tutti gli stati contraenti la Convenzione Europea sui Brevetti:
“Come cittadini preoccupati vi incoraggiamo a prendere l’iniziativa e migliorare la legislazione sui brevetti esortando il Consiglio d’amministrazione dell’Organizzazione europea dei Brevetti a bloccare le scappatoie che permettono alle aziende di brevettare varietà di piante e metodi di coltivazione tradizionali. C’è bisogno di tutele e divieti chiari ed efficaci per proteggere consumatori, agricoltori e coltivatori dal monopolio delle multinazionali sulla nostra catena alimentare”.
I continui aumenti del prezzo delle sementi, gli ostacoli alla ricerca scientifica indipendente in ambito agricolo e l’impatto ambientale rappresentano alcuni dei più gravi problemi legati al desiderio di monopolio di Monsanto, che ad oggi, insieme ad altre due società, controlla il 53% del mercato delle sementi.
È necessario rivendicare il diritto dei privati riguardante la proprietà giuridica e morale su risorse come le sementi, che devono essere per definizione pubbliche. L’imposizione di brevetti impedisce di contribuire alla ricerca di nuove varietà vegetali nate dai semi. Le coltivazioni si riducono così a poche varietà, basate sull’intervento dell’ingegneria genetica, con una vera e propria restrizione della biodiversità ed un grave impoverimento dei terreni coltivabili.
La firma e la diffusione di una petizione in proposito può rappresentare un importante contributo nella creazione di una mobilitazione che possa iniziare dal basso e raggiungere i politici che dovranno decidere in proposito. Monsanto e le altre multinazionali delle sementi non possono e non devono acquistare l’intera “Madre Natura”. La più ampia campagna di sempre in difesa del nostro cibo, dell’unico vero cibo naturale, da coltivare e produrre a partire dai semi, necessita di essere diffusa.
Firmiamo tutti e condividiamo la petizione online contro Monsanto promossa da Avaaz.
Marta Albè
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