Mais, gomma e carni: più norme per dire stop all’importazione in Europa di prodotti derivanti dalla deforestazione

L’Europa è uno dei maggiori responsabili della deforestazione globale, seconda solo alla Cina, ed è responsabile del 16% della deforestazione tropicale legata al commercio internazionale attraverso l’importazione di prodotti come carne bovina, soia, olio di palma, gomma, legname, cacao e caffè e i loro derivati. La commissione Ambiente chiede più controlli sui prodotti che entrano in Europa e maggiori tutele per i popoli indigeni

La Commissione Ambiente al Parlamento dell’Unione europea chiede di rafforzare la portata del Regolamento sulla deforestazione e lo fa approvando un inasprimento delle norme per fare in modo che sul mercato europeo siano ammessi esclusivamente prodotti la cui generazione non abbia comportato deforestazione.

Nel dettaglio i parlamentari chiedono che il regolamento riguardi più prodotti della proposta iniziale. Il testo infatti prevede già il vincolo che i prodotti venduti in Ue non provengano da terreni degradati, e pone la verifica di questa condizione in capo alle imprese, obbligate a monitorare tutti gli anelli delle proprie catene di fornitura.

I nostri consumi sono responsabili di una grossa parte della deforestazione globale e questo Regolamento, lancia un messaggio chiaro sulla direzione da intraprendere, ampliando l’elenco dei prodotti per i quali le aziende europee dovranno dimostrare che la loro produzione non è responsabile della deforestazione in altre parti del mondo, inserendo oltre ai sei prodotti indicati dalla Commissione:

  • carne bovina
  • legno
  • olio di palma
  • soia
  • caffè
  • cacao
  • e alcuni dei loro prodotti derivati, come pelle, cioccolato o mobili

anche:

  • mais
  • gomma

Un passo fondamentale, dunque, teso ad arrestare un fenomeno di cui noi europei siamo fortemente responsabili. Secondo un report del WWF, infatti, l’80% della deforestazione globale è legata al nostro stile di vita. Un sistema di consumo, il nostro, che non può più alimentare il degrado di ecosistemi naturali e la violazione dei diritti umani.

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Fonte: Europarlamento

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