Dopo la Xylella che ha ucciso migliaia ulivi, adesso si teme per la salute dei fichi pugliesi a causa di un altro parassita killer.
Dopo la Xylella che ha ucciso migliaia ulivi, adesso in Puglia si teme per la salute dei fichi pugliesi a causa di un altro parassita killer
Potrebbe essere il Xylotrechus smei la causa della estrema sofferenza cui sono sottoposti in questo periodi i fichi del Salento: disseccati per la gran parte, potrebbe essere stato proprio quel parassita a mettere in pericolo la salute dei ficheti pugliesi.
A dirlo è l’agronomo salentino Vincenzo Mello, che ha analizzato la progressiva moria dei fichi a Guagnano e nel nord del Salento.
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Tutto ha avuto inizio nel mese luglio scorso, quando alcuni esperti in fitopatologia hanno cominciato a puntare l’attenzione su alcuni esemplari di fico a Guagnano, quasi completamente essiccati o in via di disseccamento, rinvenendo poi, attraverso varie analisi, delle larve di Cerambicidi.
Sulla faccenda era intervenuta Legambiente Puglia, che parlò a fine agosto della ipotesi di un punteruolo nero, una specie originaria di Taiwan accidentalmente introdotta in Europa. Ipotesi poi scartata. Allertato il Servizio Fitopatologico Provinciale e consegnato il materiale a specialisti dell’Università di Foggia per studi gli studi approfonditi e di competenza, sulla base di quanto osservato, sembra che il vero colpevole sia, scrivono in una nota:ù
un Cerambice […] lo Xylotrechus smei, parassita originario del Pakistan e dell’India, è stato introdotto nel Bacino del Mediterraneo, in Europa e nel Nord America passando dall’Africa centrale. Attacca molte specie arboree tropicali e paleartiche tra cui anche il Fico comune (Ficus carica) e il Gelso (Morus alba).
Tutto il materiale raccolto – precisa poi Mello – è stato consegnato agli organi competenti per farlo esaminare da entomologi specialisti per l’identificazione certa e lo studio della specie, al fine di formulare un piano di difesa integrata.
A tutt’oggi non ho ricevuto altre segnalazioni di moria di fichi in Puglia e nelle campagne del basso Salento.
Cosa fare allora?
Bisognerebbe evitare le potature drastiche, che, indebolendo la pianta, la predispongono agli attacchi di molti parassiti; ispezionare il colletto, il tronco e le branche dei fichi per scoprire eventuali fori di aerazione con emissione di rosura bruno-ocracea dovuta all’attacco di insetti e intervenire eventualmente con un filo di ferro sottile per uccidere la larva; segnalare subito la moria di piante al Servizio Fitopatologico della provincia; abbattere e distruggere col fuoco le piante disseccate. Per quanto riguarda le possibili strategie di lotta integrata contro questi parassiti bisogna aspettare le indicazioni che verranno emanate dagli organi competenti, conclude Mello.
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Fonte: Vincenzo Mello
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