Nel futuro si prospetta una sfida a tre tra Francia, Italia e Spagna, mentre i Paesi del Nuovo Mondo, come Stati Uniti, Australia e Cile, continueranno a lottare per guadagnare posizioni
L’Italia ha superato la Spagna e si è posizionata al secondo posto nella classifica mondiale della competitività vitivinicola, subito dietro la Francia, che resta in testa. Secondo il rapporto di France Agrimer, basato su dati del 2022, l’Europa domina il podio con Francia, Italia e Spagna, mentre i paesi del Nuovo Mondo come Stati Uniti, Australia e Cile seguono a distanza.
L’Italia ha riconquistato il secondo posto grazie a un incremento dei volumi di produzione e alle ottime performance del settore spumantistico. Con 680.000 ettari di vigneti, l’Italia ha prodotto 50 milioni di ettolitri di vino nel 2022.
Tuttavia il Paese affronta sfide significative, tra cui la scarsità d’acqua: solo il 30% dei vigneti è dotato di impianti di irrigazione. Nonostante ciò, l’Italia è riuscita a mantenere una buona reputazione sui mercati internazionali, con un consumo interno di vino pari a 23 milioni di ettolitri, che rappresenta il 71% del consumo totale di alcolici nel paese.
Anche la Spagna è alle prese con la siccità
La Spagna, con il vigneto più grande del mondo (905.000 ettari), è scesa al terzo posto. Sebbene produca una quantità significativa di vino, solo il 35% delle superfici vitate è irrigato. La siccità rappresenta un problema maggiore rispetto alle malattie della vite.
La reputazione dei vini spagnoli è inferiore a quella dei vini italiani, anche se i prezzi sono competitivi grazie ai costi di produzione moderati. Nonostante la sua posizione di secondo esportatore mondiale in volume, la Spagna deve affrontare consumi interni deboli.
La Francia, pur avendo subito gli effetti negativi delle gelate del 2022, resta il Paese più competitivo grazie alla sua capacità di conquistare mercati globali. Con 790.000 ettari di vigneti e una produzione di 40-45 milioni di ettolitri, si distingue per il valore dei suoi prodotti e la notorietà dei suoi brand. Tuttavia solo il 5% delle vigne è irrigato e i costi di produzione sono aumentati. La Francia è anche orientata verso il biologico, con oltre il 21% delle superfici vitate interessate.
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Fonte: Gambero Rosso
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