Allarme insetticidi. A lanciarlo è l’Unione Europea, che ha indicato come pericolosi per la salute due insetticidi ampiamente utilizzati in agricoltura, uno dei quali risulta collegato anche alla progressiva scomparsa della api. Il riferimento è a due pesticidi neonicotinoidi: l'acetamiprid e l'imidacloprid.
Allarme insetticidi. A lanciarlo è l’Unione Europea, che ha indicato come pericolosi per la salute due insetticidi ampiamente utilizzati in agricoltura, uno dei quali risulta collegato anche alla progressiva scomparsa della api. Il riferimento è a due pesticidi neonicotinoidi: l’acetamiprid e l’imidacloprid.
Entrambi possono alterare il sistema nervoso umano in via di sviluppo. Sarebbero dunque pericolosi soprattutto per i bambini e per i futuri nati. A mettere in guardia dai pesticidi sotto accusa è l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa).
L’Unione Europea ha dunque richiesto di ridurre i livelli di esposizione, in attesa di ulteriori informazioni e risultati riguardo alle ricerche in corso. L’allarme riguarda anche l’Italia, poiché entrambi i pesticidi sono utilizzati nel nostro Paese.
Gli esperti dell’Efsa hanno proposto l’abbassamento di alcuni livelli guida per l’esposizione ammissibile ai due pesticidi neonicotinoidi, mentre sono in corso ulteriori ricerche per fornire dati più affidabili sulla cosiddetta neurotossicità nella fase di sviluppo. In particolare, il gruppo di esperti chiede la definizione di criteri UE che rendano obbligatoria la presentazione di studi come parte integrante del processo di autorizzazione dei pesticidi.
L’Efsa ha integrato il proprio comunicato sottolineando che quanto rilevato potrebbe comprendere l’elaborazione di una strategia globale di sperimentazione per valutare il potenziale delle sostanze, compresi tutti i neonicotinoidi. L’allarme pesticidi killer si fa dunque ancora più concreto.
Secondo quanto comunicato dall’Efsa, gli scienziati hanno messo a punto una serie di valori tossicologici di riferimento, concepiti allo scopo di fissare livelli guida per l’esposizione ammissibile a una sostanza negli alimenti. Tali valori sono espressi per peso corporeo, di solito in milligrammi (della sostanza) per chilogrammo di peso corporeo, e per giorno in caso di esposizione ripetuta.
1) Dose acuta di riferimento (DAR): livello stimato di una sostanza che può essere ingerito nell’arco di un breve periodo – di solito un giorno – senza un rischio apprezzabile per la salute.
2) Dose giornaliera ammissibile (DGA): quantità di una sostanza specifica negli alimenti o nell’acqua potabile che può essere ingerita quotidianamente nel corso dell’esistenza senza un rischio apprezzabile per la salute.
3) Livello ammissibile di esposizione dell’operatore (LAEO): quantità massima di una sostanza attiva a cui un lavoratore o “operatore” può essere esposto, per qualsiasi via, senza effetti avversi sulla salute.
Sulla base della propria revisione, l’Efsa propone di modificare i seguenti valori tossicologici di riferimento per acetamiprid e imidacloprid:
1) Per acetamiprid, la DGA e il LAEO attuali di 0,07 mg/kg di peso corporeo al giorno e la DAR di 0,1 mg/kg di peso corporeo dovrebbero essere ridotti a 0,025 mg/kg di peso corporeo (al giorno);
2) Per imidacloprid, il LAEO e la DAR attuali di 0,08 mg/kg di peso corporeo al giorno dovrebbero essere ridotti a 0,06 mg/kg di peso corporeo al giorno. Si ritiene che la DGA attualmente fissata per imidacloprid assicuri un’adeguata protezione dai potenziali effetti di neurotossicità nella fase di sviluppo.
Non sono soltanto le api ad essere in pericolo, ma anche gli esseri umani. Pensiamo dunque ai residui di pesticidi che possono permanere negli alimenti che portiamo sulle nostre tavole, all’impiego di sostanze pericolose da parte di agricoltori e addetti ai lavori, e all’esposizione ad esse delle donne in gravidanza. È giunto il momento che l’Europa si orienti concretamente verso un’agricoltura più sostenibile, in cui il ricorso a pesticidi e a sostanze tossiche per la salute e dannose per l’ambiente risulti drasticamente ridotto.
Marta Albè
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