Bere caffé è un abitudine ad impatto ambientale molto elevato? Vi avevamo già parlato delle differenze tra i vari metodi per la preparazione del caffè e dei problemi legati allo smaltimento delle capsule, ma ora ad attirare la nostra attenzione è uno studio specifico sulla coltivazione del caffè, condotto dagli esperti dell’Università del Texas.
Bere caffé è un abitudine ad impatto ambientale molto elevato? Vi avevamo già parlato delle differenze tra i vari modi per preparare il caffè e dei problemi legati allo smaltimento delle capsule, ma ora ad attirare la nostra attenzione è uno studio specifico sulla coltivazione del caffè, condotto dagli esperti dell’Università del Texas.
Dagli Stati Uniti alla Svezia, fino all’Italia, milioni di persone ogni giorno si dedicano ad assaporare la tanto attesa tazza di caffè, ma non tutti si fermano a riflettere sulle conseguenze per il Pianeta di un gesto così abituale e piacevole. Secondo lo studio pubblicato su BioScience, la coltivazione di caffè sta minacciando l’ambiente ora più che mai.
La colpa sarebbe delle moderne aziende agricole per la coltivazione di caffè, che producono i preziosi chicchi in pieno sole. A farne le spese sarebbe la presenza di alberi, indispensabili per creare zone d’ombra, garantire un habitat ideale per la flora e la fauna locale, controllare l’erosione e migliorare la salute dei suoli.
Per fortuna, c’è qualcosa che possiamo fare per ridurre l’impatto ambientale delle nostre tazzine di caffè. Per centinaia di anni l’uomo ha coltivato il caffè in zone ombrose, nel rispetto dei luoghi di origine delle piante stesse. Le piantagioni moderne, invece, sfruttano la luce solare diretta per incrementare le rese dei raccolti.
L’abbattimento degli alberi per fare spazio alle piantagioni di caffè ha come effetto una minore presenza di pipistrelli e di uccelli in grado di catturare insetti e parassiti dannosi per le coltivazioni. La conseguenza è un maggior impiego di pesticidi. Al giorno d’oggi, una piantagione di caffè in pieno sole avrebbe lo stesso impatto ambientale di un campo di mais o di soia coltivato con abbondanza di sostanze chimiche e secondo metodi industriali.
Purtroppo, dal 1996 al 2010 il numero di aziende agricole che hanno scelto di coltivare il caffè all’ombra è sceso dal 43 al 24%. Alcune aziende che coltivano il caffè al sole scelgono comunque la varietà arabica, che invece crescerebbe meglio all’ombra, a differenza della varietà robusta, più adatta alla posizione soleggiata.
Come riconoscere i marchi di caffè che rispettano l’ambiente? È necessario informarsi riguardo le zone e i metodi di coltivazione. L’operazione è più semplice se ci rivolgiamo ai produttori di caffè che fanno parte del commercio equo e solidale, anziché alle grandi aziende. Ricordate però che anche il caffè fairtrade o bio potrebbe essere coltivato al sole. Meglio dunque cercare di approfondire le pratiche di coltivazione relative al marchio prescelto. Vi sono infine alcune certificazioni utili per distinguere il caffè a minor impatto ambientale, come Rainforest Alliance e Smithsonian Migratory Bird Center.
Marta Albè
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