L’India blocca l’export di grano a causa del caldo inedito che ha investito il Paese

L'ondata di caldo infernale che ha investito l'India ha provocato una battuta d'arresto nella produzione di grano, con conseguenze anche per le nostre economie

Il conflitto russo-ucraino rappresenta una minaccia per l’approvvigionamento di risorse alimentari che coinvolge anche i Paesi occidentali: si pensi che da Russia e Ucraina arrivano circa il 30% delle esportazioni mondiali di grano.

Per far fronte a tale crisi, prima che si trasformi in una vera e propria emergenza umanitaria, il mondo è alla disperata ricerca di nuovi Paesi da cui attingere in primo luogo mais e grano, per uso alimentare o per l’alimentazione del bestiame.

La situazione già delicata è destinata ad aggravarsi ulteriormente dopo l’annuncio dell’India di bloccare l’export di grano, con effetto immediato.

Nuova Delhi è il secondo esportatore di grano al mondo e solo qualche settimana fa il Ministro del Commercio aveva rassicurato le economie mondiali affermando che l’India era pronta a sfamare il mondo.

Il passo indietro dell’India, i cui effetti drammatici possono essere solo immaginati, è dovuto all’anomala ondata di caldo che ha investito il Paese nelle ultime settimane di aprile: le temperature roventi hanno ridotto i raccolti e fatto salire i prezzi della materia prima, costringendo all’improvviso dietrofront.

Non vogliamo che il grano vada in modo non regolamentato in luoghi in cui potrebbe semplicemente essere accumulato o potrebbe non servire allo scopo di soddisfare il fabbisogno alimentare delle nazioni vulnerabili – ha spiegato il ministro. – Ecco perché la finestra da governo a governo è stata mantenuta aperta.

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Fonti: Ministry of Consumer Affairs, Food & Public Distribution of India / ANSA

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