Catania: stop a incentivi per il fotovoltaico in agricoltura

Niente incentivi per il fotovoltaico per il comparto agricolo. Lo ha detto il Ministro delle Politiche Agriole Mario Catania, che non intende favorire l'installazione di pannelli fotovoltaici a danno delle coltivazioni

Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali ha espresso tutto il suo disappunto sugli incentivi al fotovoltaico per le aziende agricole. Sebbene, oltre a quanto stabilito dalla nuova manovra, non dovrebbe esserci nulla di nuovo sull’Imu per l’agricoltura, Catania ha fatto sapere di non aver alcuna intenzione di incentivare le agroenergie se non legate direttamente all’attività agricola.

Per questo sotto accusa è finito il fotovoltaico che, secondo il Ministro “ha avuto sinora solo ricadute negative con sottrazione di terreni alla destinazione produttiva e impennata del costo degli affitti”.

Di conseguenza, niente più incentivi per il fotovoltaico se destinati a rubare terreno all’agricoltura. Almeno queto è un punto fermo della nuova linea del Ministero. Per quanto riguarda la Manovra, Catania ha detto di non ritenere che a breve ci possa essere qualcosa di nuovo sull’Imu per l’agricoltura rispetto a quanto previsto dal provvedimento. Una ridiscussione complessiva della fiscalità agricola, a suo avviso, potrà avvenire nel quadro della Manovra sull’Iva prevista dal decreto ‘Salva Italia’.

Lo scorso 19 dicembre, il Ministro Catania aveva incontrato presso la sede del Mipaaf, gli assessori regionali all’Agricoltura, guidati dal coordinatore, Dario Stefano insieme ad alcuni rappresentanti delle organizzazioni agricole.

Nel corso della riunione erano state poste all’attenzione del Ministro, da parte delle Regioni, una serie di tematiche relative al comparto agroalimentare e della pesca.

Ritengo positivo l’incontro di oggi con le organizzazioni agricole, in vista delle proposte di Governo per la crescita e lo sviluppo anche del comparto agroalimentare. Lavoreremo con le confederazioni su proposte specifiche sulla semplificazione e sulla competitività del settore primario” aveva detto qualche giorno fa il Ministro, ma le associazioni presenti all’incontro, ossia Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Copagri non sembrano essere dello stesso avviso.

In particolare, il Presidente di Coldiretti, Sergio Marini, in merito al decreto Salva Italia ha fatto sapere: “La terra coltivata da una impresa agricola, deve avere un trattamento fiscale ben diverso da quello riservato a chi la compra per fini speculativi o hobbistici”. E il famigerato decreto “farà pagare alle imprese agricole attraverso l’ IMU un ulteriore costo di un miliardo di euro“.

A rimetterci saranno ancora una volta gli agricoltori visto che, secondo Marini, “la manovra avrà un impatto pesante su terreni agricoli e fabbricati rurali, dalle stalle ai fienili fino alle cascine e ai capannoni necessari per proteggere trattori e attrezzi, andando a tassare quelli che sono, di fatto, mezzi di produzione per le imprese agricole“. Per questo propone di “differenziare la tassazione tra chi di agricoltura ci vive e chi la fa a tempo perso”.

A nostro avviso, inoltre, sarebbe più utile fare un’ulteriore differenziazione, che riguarda il fotovoltaico. Se il fotovoltaico a terra sottrae terreno all’agricoltura, piuttosto che escluderlo del tutto dal settore, sarebbe un’alternativa intelligente cercare di integrarlo in altri modi, ad esempio con le serre fotovoltaiche. Allora sì, l’agricoltura e il solare potrebbero tornare a stringersi la mano.

Francesca Mancuso

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