essendo la produzione agricola italiana per il 25% vendibile sul mercato internazionale e aumentando sempre di più le distanze tra i luoghi di produzione e quelli di consumo, è diventato sempre più importante considerare l’impatto sull’ambiente degli imballaggi necessari per il trasporto dei prodotti agricoli. Ad oggi i sistemi più utilizzati sono le cassette monouso in cartone ondulato e quelle in plastica multiuso a sponde abbattibili. Ma quale sono le più sostenibili?
Proprio in occasionedell’Anno Internazionale delle Foreste, con l’obiettivo di promuovere e valorizzare l’utilizzo nella filiera ortofrutticola l’utilizzo degli imballaggi in cartone riciclato e certificato per il trasporto di frutta e verdura, WWF e Bestack – il consorzio italiano delle aziende produttrici di imballaggi in cartone ondulato e una delle aziende attive all’interno della piattaforma “<strongImprese per le Foreste – inaugurano una collaborazione volta alla ricerca di soluzione più sostenibili in tema di imballaggi.
Noi avevamo già sottolineato l’importanza del packaging nei prodotti agroalimentari, nonché dato utili suggerimenti per ridurre gli imballaggi in plastica del reparto ortofrutta, ma anche se il privato fa la sua parte, ovviamente questo non basta.
Infatti essendo la produzione agricola italiana per il 25% vendibile sul mercato internazionale e aumentando sempre di più le distanze tra i luoghi di produzione e quelli di consumo, è diventato sempre più importante considerare l’impatto sull’ambiente degli imballaggi necessari per il trasporto dei prodotti agricoli. Ad oggi i sistemi più utilizzati sono le cassette monouso in cartone ondulato e quelle in plastica multiuso a sponde abbattibili, ma con lo scopo di valutare la soluzione più ecologica e migliorare i livelli di qualità ambientale (che vanno dall’estrazione delle materie prime per la produzione degli imballaggi fino al loro smaltimento) WWF e Bestack hanno sviluppato una serie di accertamenti volti ad analizzare la sostenibilità comparata tra differenti tipologie di imballaggio nella filiera distributiva del settore ortofrutticolo.
Dopo approfondite analisi sul ciclo di vita sia delle cassette in cartone monouso sia di quelle riutilizzabili in plastica, dai risultati emerge che l’utilizzo degli imballaggi in cartone è più vantaggioso dal punto di vista ambientale rispetto all’uso di quelli in plastica:
- gli imballaggi in cartone risultano più convenienti nelle distanze maggiori in quanto il loro peso, minore rispetto a quelli in plastica, riduce l’impatto della fase del trasporto su quello totale;
- gli imballaggi in cartone sono di più facile smaltimento in quanto vengono riciclati vicino al punto di destinazione, mentre quelli in plastica riutilizzabili devono compiere una tratta di trasporto in più per essere smaltiti;
Dai vari studi è inoltre emerso che un fattore molto importante per le prestazioni ambientali degli imballaggi è il rapporto peso/tara/netto di quest’ultimi nel sistema di trasporto, che può però essere ulteriormente migliorato attraverso lo sviluppo formati ad hoc, che si possono ottenere modificando le dimensioni delle cassette per ridurre la quantità di materiale utilizzato, aumentare le percentuali di riciclo (già oggi in Italia superiori all’80%, dato in assoluto più alto in Europa tra tutti i materiali) e l’utilizzo di materiali più performanti.
Alla luce di questi risultati Bestack ha deciso di migliorare la qualità e le prestazioni ambientali dei suoi imballaggi promuovendo per la prima volta la certificazione Bestack Quality Approved, ovvero la certificazione volontaria di prodotto sull’imballaggio ortofrutticolo con l’obiettivo di garantire le prestazioni degli imballaggi in funzione delle condizioni di impiego senza per questo rinunciare ad uno dei grandi vantaggi competitivi del cartone ondulato cioè la possibilità di personalizzarlo sul prodotto riducendo il materiale impiegato.
Per finire come afferma Massimiliano Rocco responsabile Foreste WWF Italia “L’utilizzo di imballaggi che garantiscono performance ottimali e maggiore sostenibilità è ormai una scelta obbligata per la nostra società, verso cui devono tendere tutti i grossi utilizzatori e distributori”.
Gloria Mastrantonio