In agricoltura l'ingegno batte la crisi e sono i giovani agricoltori di nuova generazione a distinguersi nel saper reinventare la propria professione in modo tale da riuscire ad affrontare la crisi. Conosciamo insieme le esperienze curiose e innovative realizzate da giovani agricoltori che hanno trasformato con il loro entusiasmo, e anche con un pizzico di coraggio, le loro passioni e i loro sogni in vere e proprie attività imprenditoriali. Ecco alcune delle migliori idee presentate in occasione dell' "Open space della creatività contadina" all'Assemblea dei giovani della Coldiretti.
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In agricoltura l’ingegno batte la crisi e sono i giovani agricoltori di nuova generazione a distinguersi nel saper reinventare la propria professione in modo tale da riuscire ad affrontare la situazione economica attuale.
Conosciamo insieme le esperienze curiose e innovative realizzate da giovani agricoltori che hanno trasformato con il loro entusiasmo, e anche con un pizzico di coraggio, le loro passioni e i loro sogni in vere e proprie attività imprenditoriali. Ecco alcune delle migliori idee presentate in occasione dell’ “Open space della creatività contadina” all’Assemblea dei giovani della Coldiretti.
Agri-pasticceria
Tra i giovano non manca chi è riuscito a trasformare la propria passione in una attività aziendale. Ecco allora l’esempio di Francesca Adda, che in Piemonte ha saputo mescolare i prodotti della propria azienda agricola con la passione per la cucina e soprattutto per l’arte dolciaria, grazie a cui è riuscita nell’intento di dare avvio ad una agripasticceria di successo, in cui offrire dolci ispirati alla tradizione locale o a ricette estere con richiami al cake-design, ma sempre preparate con gli ingredienti provenienti dall’azienda agricola.
Funghi dai fondi di caffe’
Daniele Gioia e Annarita Marchionna, entrambi laureati in tecnologie alimentari, hanno concretizzato la brillante idea di sperimentare la coltivazione di funghi recuperando fondi di caffè. Le conoscenze universitarie, la voglia di emergere e l’esperienza maturata nel corso del tempo in campagna hanno fatto si che i due ragazzi cominciassero a studiare il riutilizzo di un rifiuto tipicamente italiano, presente in tutte le case e in moltissimi esercizi commerciali – il fondo di caffè – riuscendo a portare avanti la prima coltivazione di funghi innovativa, che sta avendo molto successo grazie alla bontà e particolarità del prodotto ottenuto.
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Agri-vestiti
In Puglia, Serena Minunni e Ivana Pantaleo, la prima imprenditrice agricola e la seconda stilista, insieme hanno deciso di fondere le loro conoscenze e le loro aspirazioni per lanciare la prima linea di agrivestiti realizzati solo con fibre naturali, come il lino e il cotone, e tinti con i colori ricavati dai prodotti offerti dall’orto, come la cipolla rossa e dorata, la rapa rossa, il cavolo viola, i carciofi, fino ad arrivare ai mirtilli, all’edera, alle bacche di sambuco, alle foglie di ulivo, al melograno, alla camomilla, all’ortica e alla liquirizia.
Frutta esotica made in Italy
Andrea Passanisi è riuscito a creare, sfruttando il clima ormai equatoriale siciliano, ai piedi dell’Etna, un vero e proprio Eden tropicale, dove produce prelibati frutti esotici made in Italy, dall’avocado al mango, dal lime al passion fruit. Nella sua azienda viene garantita tutta la filiera, dall’impianto alla coltivazione, al raccolto e alla commercializzazione, che raggiunge tutta l’Europa.
Agri-mobili
Novità dai giovani agricoltori anche dal punto di vista dell’arredamento. Marcello Rossetti ha lanciato la prima linea di agrimobili, interamente rivestiti dalla fibra di fico d’India, che viene estratta dalle pale ancora verdi, nel pieno rispetto dei cicli di vita della stessa pianta, attraverso uno speciale procedimento meticoloso ed in gran parte manuale, completamente ecologico e senza utilizzo alcuno di prodotti inquinanti.
Prato pret a porter
Alessandro Magagnini, florovivaista di Recanati, ha ideato un vero e proprio Prato Pret a Porter in formato “tovaglia”, dello spessore di 5-6 centimetri, da srotolare e adagiare in qualsiasi luogo, dal terrazzino di casa al tavolino del balcone, fino agli spazi condominiali.
È una vera e propria manna – sottolinea la Coldiretti – per tutti coloro che, pur abitando in città, non vogliono rinunciare a un po’ di verde senza fare troppa fatica. Il tappetino di prato infatti richiede pochissime cure: basta stenderlo e innaffiarlo una prima volta e poi resisterà a sole, vento e intemperie, grazie alla presenza di molte piante particolarmente resistenti e al “Sedum”, che cambia colore a seconda della stagione, passando dal verde, al rosso e al giallo.
Marta Albè