Nulla di fatto, la Commissione europea non ha deciso neanche oggi, sul rinnovo dell’autorizzazione all’utilizzo del glifosato per un massimo di 18 mesi. Per la terza volta,quindi, non è stata raggiunta la maggioranza necessaria nel comitato di esperti rappresentanti dei 28 stati membri a Bruxelles.
Nulla di fatto, la Commissione europea non ha deciso neanche oggi, sul rinnovo dell’autorizzazione all’utilizzo del glifosato per un massimo di 18 mesi. Per la terza volta,quindi, non è stata raggiunta la maggioranza necessaria nel comitato di esperti rappresentanti dei 28 stati membri a Bruxelles.
Una storia infinita, quella che ruota attorno all’erbicida RoundUp di Monsanto considerato da più parti cancerogeno per l’uomo. “Tocca agli Stati membri assumersi le proprie responsabilità”, ha commentato il portavoce della Commissione europea, Alexander Winterstein.
Un ennesimo rinvio che lascia l’amaro in bocca, soprattutto alla luce dell’andamento del voto. Venti paesi dell’Ue hanno votato a favore del rinnovo, Malta è stato l’unico a votare contro mentre Italia, Francia, Germania, Austria, Grecia, Portogallo e Lussemburgo si sono astenuti.
Un colpo basso quello del nostro Paese che finora aveva espresso un’opinione contraria sul rinnovo del glifosato. Da settimane poi, la Coalizione StopGlifosato, insieme ad associazioni, privati cittadini, organizzazione e via dicendo, attraverso una petizione online si sta mobilitando per convincere i ministri a restare dalla parte della salute e a non cedere alle lobby. Un appello accorato che per adesso però è rimasto inascoltato.
Dopo la “non decisione” non sono tardate ad arrivare le note del mondo dell’associazionismo che si batte contro il pesticida. Secondo Franziska Achterberg dell’ufficio Ue di Greenpeace: “Finché non ci sarà un chiaro divieto a livello europeo, continueremo a vivere in un mondo che viene inondato con un erbicida che è anche un probabile cancerogeno”.
Secondo Federica Ferrario, responsabile campagna Agricoltura di Greenpeace Italia:
“Autorizzare il glifosato per altri 9 anni o 18 mesi non cambia molto nella pratica. Finché non ci sarà un chiaro divieto a livello europeo, continueremo a vivere in un mondo che viene inondato con un erbicida che è anche un probabile cancerogeno. È scandaloso, ma purtroppo non così insolito per la Commissione tenere sul mercato pesticidi pericolosi dopo la scadenza della licenza. La Commissione ha prorogato l’autorizzazione per sostanze che l’Agenzia europea per le sostanze chimiche ha individuato come altamente dannose per la nostra salute. La novità è che i governi hanno smesso di avallare acriticamente le proposte della Commissione”.
L’autorizzazione Ue per il glifosato era scaduta alla fine di giugno del 2012 ed era stata prorogata già due volte. L’ultima proposta della Commissione potrebbe estendere la licenza a un totale di 15 anni e mezzo, cioè fino alla fine del 2017, quando è previsto che l’Echa completi la valutazione degli effetti negativi del glifosato sulla salute umana e l’ambiente.
“La decisione sul rinnovo dovrebbe basarsi sul principio di precauzione, che consente di impedire la distribuzione di prodotti che possano essere pericolosi o di ritirarli dal mercato nel caso in cui i dati scientifici non consentano una valutazione completa del rischio, come succede ora con il glifosato. La questione però non è solo scientifica ma ha un alto valore politico, in quanto indica il tipo di agricoltura che le istituzioni europee vogliono per l’Europa di domani. Non dimentichiamoci che il cibo è un tema fondamentale per tutti noi e la sua produzione ha conseguenze dirette sull’ambiente e gli ecosistemi”, dice in una nota Gaetano Pascale, presidente di Slow Food Italia
Domani a Strasburgo si affronterà nuovamente la discussione durante la riunione del collegio dei commissari europei.
Nel frattempo, anche le redazioni di greenMe.it e greenbiz.it hanno scelto da che parte stare: fermare il glifosato prima che sia troppo tardi, aderendo al manifesto e firmando la petizione.
Firma qui la petizione #stopglifosato
Dominella Trunfio
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