Il Senato, pochi giorni fa, aveva approvato quattro mozioni sul glifosato: due per l'eliminazione e le altre due per il mantenimento dell'utilizzo
Ciò che sta succedendo sul tema glifosato in Italia, sembra quasi un romanzo. Il problema è che di mezzo, come sempre, c’è la salute dei cittadini. Il Senato, pochi giorni fa, aveva approvato quattro mozioni sul glifosato: due per l’eliminazione e le altre due per il mantenimento dell’utilizzo, decisione che di fatto, evitava di vincolare il governo allo stop dell’erbicida oggi di proprietà della Bayer e su cui da anni si parla della possibile tossicità.
In sintesi, erano state approvate sia le mozioni che chiedevano di revocare l’uso del glifosato – primo firmatario il senatore Saverio De Bonis – sia quella presentata dalla senatrice a vita Elena Cattaneo a favore dell’utilizzo. Una scelta paradossale, a cui è seguita una vicenda ancora più assurda, ovvero in una nota stampa congiunta, i senatori del gruppo misto, hanno parlato di ‘voti favorevoli espressi per errore’.
“L’aula di Palazzo Madama, dopo aver approvato la mozione contraria all’uso del glifosato presentata dai senatori De Bonis, De Falco, De Petris, Buccarella, Martelli, Nugnes e Ciampolillo, ha poi anche pilatescamente approvato la mozione favorevole al diserbante della senatrice a vita Cattaneo, con 89 a favore e 86 contrari. Tuttavia, quattro voti favorevoli erano stati espressi per errore, come è stato immediatamente fatto constatare a verbale dai senatori interessati. In sostanza, la mozione Cattaneo formalmente è stata approvata, ma politicamente il governo non può non tener conto del fatto che è stata in realtà respinta e che l’unica mozione approvata sia formalmente sia politicamente, con 222 voti a favore e uno solo contrario (quello della stessa senatrice Cattaneo), è quella contraria al glifosato”, hanno precisato i senatori Saverio De Bonis, Gregorio De Falco, Loredana De Petris, Maurizio Buccarella, Carlo Martelli, Paola Nugnes e Lello Ciampolillo.
Quindi per farla breve, i senatori si sono giustificati dicendo che l’approvazione era stata dovuta alla “difficoltà di comunicare le indicazioni di voto tra componenti dello stesso gruppo a causa della disposizione nello spazio dovuta alle misure anti-covid”. Quindi hanno votato si, ma volevano votare no.
Dopo la paradossale approvazione che avviene, mentre nel mondo la Bayer paga più di 10miliardi di dollari per risolvere 95mila controversie di cittadini che accusano il glifosato di avergli causato il cancro, la senatrice Leu Loredana De Petris ribadisce che l’unico indirizzo politicamente rappresentativo della maggioranza è quello che ‘chiede uno stop al pesticida ritenuto potenzialmente cangerogeno dallo Iarc’.
Fonte: Senato/Gruppo misto Senato
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