Miele al sapor di glifosato in Francia. La Procura della Repubblica di Lione vuole vederci chiaro e ha aperto un'indagine preliminare per "somministrazione di sostanze nocive", accogliendo le istanze di alcuni apicoltori
Miele al sapor di glifosato in Francia. La Procura della Repubblica di Lione vuole vederci chiaro e ha aperto un’indagine preliminare per “somministrazione di sostanze nocive”, accogliendo le istanze di alcuni apicoltori.
All’origine della vicenda c’è Sylvère Obry, apicoltore di Aisne ed ex contadino di 78 anni che cura 90 alveari e ha l’abitudine di vendere il suo surplus al gruppo Famille Michaud Apiculteurs, uno dei principali distributori di miele della Francia col marchio Lune de Miel. Ma a febbraio, il gruppo gli ha rifiutato circa 900 chili di millefiori, a causa della presenza del glifosato.
Quello riscontrato nel miele da Famille Michaud Apiculteurs infatti era in concentrazioni superiori alla soglia limite imposta dall’azienda. Per questo, il 12 % dei lotti forniti in Francia sono stati rifiutati.
Secondo Famille Michaud Apiculteurs, “sostanze esogene tra cui il glifosato” vengono regolarmente rilevate nel miele, come nell’ultimo raccolto, ad esempio: il 12% dei lotti forniti in Francia aveva glifosato al di sopra ddi 10 ppb (parti per miliardo) e sette apicoltori dovuto ritirare indietro i propri prodotti:
“I mieli di Obry avevano una contaminazione di 16 ppb, un livello inferiore alla soglia massima di 50 ppb consentita dalle normative europee” ma comunque troppo alto per gli standard dell’azienda.
“Il miele è un caso speciale (…) perché è l’unico prodotto alimentare prodotto da un animale che sfugge a ogni controllo: l’ape si muove in un raggio di 3,5 km attorno all’alveare”, ha spiegato Vincent Michaud, CEO del gruppo.
A quel punto Obry ha chiesto aiuto al suo sindacato. L’Unione apiculturale di Aisne, riunendo 200 apicoltori, ha deciso il 6 giugno di presentare una denuncia contro Bayer presso la procura di Lione, dove si trova il quartier generale francese del colosso agrochimico tedesco.
È stata aperta un’indagine preliminare per “somministrazione di sostanze nocive” senza targetizzare specificamente Bayer.
“È una buona cosa per me, ma anche per tutti gli altri apicoltori che vivono lo stesso problema. Bisogna fare qualcosa, tanti alveari stanno cadendo”, ha detto Obry.
L’Unione nazionale degli apicoltori di Francia (UNAF) conferma. “Ciò dimostra che sfortunatamente c’è del glifosato ovunque in natura. Non si salva nessuno, neanche le api”.
L’erbicida più usato in Francia
Rappels en infographie sur le glyphosate après la découverte de l’herbicide dans du miel. Le parquet de Lyon a ouvert une enquête préliminaire pour “administration de substances nuisibles” https://t.co/pjiX1ZgFEi #AFP pic.twitter.com/iho4HnfM1j
— Agence France-Presse (@afpfr) 4 luglio 2018
Il glifosato, definito “potenzialmente cancerogeno” dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), è l’erbicida più utilizzato in Francia. Sviluppato da Monsanto, che lo commercializzava con il marchio Roundup, ora viene prodotto e venduto con molti altri marchi. La sua licenza è stata rinnovata nell’Unione europea per cinque anni a novembre.
Un incubo che non conosce la parola fine.
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Francesca Mancuso