La Germania dirà addio al glifosato, l’erbicida più diffuso al mondo che sta avvelenando la biodiversità, entro il 2023. La decisione è stata presa dopo aver valutato l’impatto ambientale del pesticida sugli ecosistemi e sull’impollinazione.
La Germania dirà addio al glifosato, l’erbicida più diffuso al mondo che sta avvelenando la biodiversità, entro il 2023. La decisione è stata presa dopo aver valutato l’impatto ambientale del pesticida sugli ecosistemi e sull’impollinazione.
Abbiamo parlato tante volte del glifosato, il controverso pesticida della Roundup Monsanto Bayer, da anni sul banco degli imputati perché potenzialmente cancerogeno. E mentre la Bayer con l’acquisizione della Monsanto ha ereditato anche centinaia di cause sulla tossicità del prodotto, la Germania decide di mettere al bando totale del glifosato nel 2023, anno in cui scadrà l’autorizzazione europea.
La decisione sarebbe stata presa dopo numerose dichiarazioni da parte di biologi che più volte hanno lanciato l’allarme sul fatto che il glifosato non uccide solo le erbe infestanti, ma anche gli insetti impollinatori e le coccinelle, mettendo a serio rischio l’equilibrio dell’ecosistema e della catena alimentare.
“Ciò che danneggia gli insetti danneggia anche le persone”, ha affermato il ministro dell’ambiente Svenja Schulze.
D’altronde il glifosato è ormai dappertutto: nella pasta, negli assorbenti, nei pannolini, nella birra. Un lungo elenco di prodotti che usiamo quotidianamente e che finiscono nelle nostre tavole. Così, mentre le lobby continuano a fare pressione per il rinnovo delle autorizzazioni, c’è già chi ha deciso di tutelare l’ambiente.
Ultimamente, oltre le cause in tribunale, la Bayer ha dovuto affrontare altri problemi, quelli legati all’effettiva funzionalità del prodotto: ci sarebbero già 43 specie infestanti, tra cui l’Amaranthus palmeri che avrebbero già sviluppato una resistenza al glifosato.
Secondo Bayer usare correttamente il glifosato non comporta alcun rischio, ma dal colosso non ci saremmo potuti aspettare un’altra risposta.
Una buona notizia, dunque, con la speranza che non succeda come per la Francia che dopo aver annunciato la graduale messa al bando del glifosato hafatto un passo indietro, ammettendo che il divieto totale del pesticida previsto per il 2021 sarà impossibile in quanto andrebbe a danneggiare seriamente l’industria agricola, mettendo quindi al primo posto gli interessi delle lobby.
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Dominella Trunfio