Slitta al 2023 la valutazione dell'Efsa sul glifosato, cruciale per stabilire se nei paesi membri dell'Ue potrà ancora essere utilizzato il controverso erbicida o, al contrario, sarà messo definitivamente al bando in quanto tossico per la salute delle persone e dell'ambiente
L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) e l’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) hanno deciso di rivedere le tempistiche che riguardano la valutazione del glifosato, il controverso erbicida oggetto di uno studio congiunto da parte delle due istituzioni.
Si tratta di una valutazione estremamente importante che rappresenterà le basi scientifiche utili all’Ue per stabilire se rinnovare l’autorizzazione all’uso dell’erbicida o al contrario bandirlo definitivamente. Ma sembra che dovremmo attendere più a lungo del previsto per poterla leggere.
Come scrive l’EFSA in un comunicato:
Le consultazioni svolte dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) e dall’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) sul progetto di valutazioni del glifosato hanno generato un numero di osservazioni senza precedenti, a conferma dell’elevato interesse nei confronti di questa sostanza. Il livello di partecipazione del pubblico sottolinea l’importanza della trasparenza nella valutazione delle sostanze attive nell’Unione europea (UE).
Le informazioni supplementari saranno esaminate dal gruppo di valutazione sul glifosato, l’Assessment Group on Glyphosate (AGG), costituito da quattro Stati membri dell’UE (Francia, Ungheria, Paesi Bassi e Svezia).
Il successo delle consultazioni è sicuramente una buona cosa, che testimonia quanto sia considerato importante valutare una volta per tutte i rischi del glifosato e decidere se e quando metterlo al bando nell’Ue. Il problema, però, è che ci vuole tempo per concludere gli studi e analizzare bene tutto il materiale.
L’EFSA ha fatto sapere di aver ricevuto 368 risposte alla sua consultazione pubblica, oltre a circa 2400 osservazioni da parte di esperti degli Stati membri e del gruppo per il rinnovo del glifosato (Group on the Renewal of Glyphosate).
Tutto questo materiale è raccolto in un fascicolo di circa 3000 pagine, che dovrà essere esaminato dal GRG e poi dall’AGG. Sulla base di quanto pervenuto e analizzato verrà costituito il progetto di valutazione del rinnovo, aggiornato con tutte le specifiche raccolte in merito all’erbicida e ai rischi nell’utilizzo.
Per concludere questo processo di valutazione, però, ci vuole tempo, più di quanto inizialmente stabilito. La data in cui verrà finalmente espresso il parere dell’EFSA è infatti slittata:
Le tempistiche aggiornate scaturiscono dall’obbligo di considerare in maniera approfondita tutte le osservazioni pervenute – scrive l’EFSA.
Non conosceremo il destino del glifosato nell’Ue prima di luglio 2023, mentre secondo il programma precedente la decisione doveva essere presa già a dicembre 2022.
Come scrive l’EFSA:
L’AGG ha informato l’EFSA riguardo alla sua intenzione di presentare tale progetto di relazione aggiornato entro il 30 settembre 2022. L’EFSA potrà quindi tenere le riunioni per la revisione paritaria sui pesticidi con gli esperti degli Stati membri a novembre e dicembre 2022 e completare le sue conclusioni nel luglio 2023. In tali conclusioni l’EFSA valuterà tutti i possibili rischi che l’esposizione al glifosato potrebbe comportare per gli esseri umani, gli animali e l’ambiente.
C’è una sola possibilità che qualcosa si muova prima di luglio 2023 ed è la pubblicazione del parere del Comitato per la valutazione del rischio (RAC) dell’ECHA, prevista entro giugno 2022. Se questo parere evidenzierà effettivamente rischi per la salute umana nell’utilizzo del glifosato, l’Ue potrebbe decidere di prendere una posizione netta prima del 2023.
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Fonte: Efsa
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