Nulla di fatto, l’Unione europea rinvia nuovamente il voto sulla questione glifosato. Ieri e oggi, infatti, il comitato fitosanitario permanente avrebbe dovuto discutere sul rinnovo dell’autorizzazione all’utilizzo dell’erbicida, in scadenza a giugno 2016.
Nulla di fatto, l’Unione europea rinvia nuovamente il voto sulla questione glifosato. Ieri e oggi, infatti, il comitato fitosanitario permanente avrebbe dovuto discutere sul rinnovo dell’autorizzazione all’utilizzo dell’erbicida, in scadenza a giugno 2016.
Da un lato, la proposta della Commissione europea per un rinnovo per nove-dieci anni, invece dei quindici concessi abitualmente, dall’altro quella Parlamento europeo per una proroga di sette anni, solo per usi professionali, tra cui l’agricoltura.
Ma per la seconda volta, in meno di due mesi è mancata la maggioranza qualificata tra gli esperti che avrebbero dovuto decidere le sorti del glifosato, il pesticida più usato al mondo e ingrediente principale dell’erbicida RoundUp di Monsanto considerato da più parti cancerogeno per l’uomo.
Anche se nei giorni scorsi, l’Organizzazione mondiale della Sanità e la Fao a sorpresa in una dichiarazione congiunta avevano dichiarato:“È improbabile che l’assunzione di glifosato attraverso la dieta sia cancerogena per l’uomo”. Un’opinione in linea con l’Efsa e in opposizione a quella dello Iarc, l’Agenzia nazionale per la ricerca sul cancro, che inserisce il diserbante tra le sostanza potenzialmente cancerogene.
In questi mesi non sono poi mancati i vari fronti opposti, in prima linea anche una larga fetta di opinione pubblica guidata dalle associazioni ambientaliste con la coalizione italiana #stopglifosato.
Nonostante l’arrivo due giorni fa di quelle che abbiamo già definito ‘affrettate’ pezze di sostegno da parte di un panel di esperti OMS e FAO che non confermava la cancerogenicità del glifosato nella dieta – senza poter escludere peraltro né altri danni per la salute umana né danni per tutte le persone che usano professionalmente il glifosato – un blocco importante di Paesi ha tenuto conto del principio di precauzione. Si tratta di uno dei principi ispiratori delle leggi europee. Ed è senza dubbio una norma di buonsenso: se ci sono anche solo fondati dubbi che una sostanza possa danneggiare irrimediabilmente la salute delle persone e del Pianeta, occorre almeno sospenderne l’uso, ha detto Maria Grazia Mammuccini, portavoce della Coalizione #StopGlifosato, composta da 38 associazioni ambientaliste, agricole e della società civile.
Il 21 maggio, per il terzo anno consecutivo è prevista infatti la Giornata Internazionale contro Monsanto promossa da March Against Monsanto contro la multinazionale degli OGM e del glifosato.
Ma l’incontro a porte chiuse non ha portato a nulla di fatto. Francia e Italia dovrebbero essere contrarie a un rinnovo per altri 9 anni del glifosato mentre Svezia, Slovenia, Portogallo, Germania e Olanda, tenderebbero a quanto pare ad astenersi al voto.
Non è dato saperlo però, fino alla prossima riunione degli esperti che è prevista per l’11 e 12 luglio, data in cui l’autorizzazione del glifosato sarà già scaduta.
Nel frattempo, non si arrestano neanche le polemiche sul conflitto di interessi degli scienziati che si dovrebbero occupare della verifica sulla sicurezza del glifosato che però vengono pagati dalle lobby.
Dominella Trunfio
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