Un nuovo studio conferma l'aumentato pericolo per chi è esposto a glifosato di contrarre il linfoma non-Hodgkin (LNH), un tumore che colpisce il sistema linfatico.
Secondo una nuova analisi americana, elevate esposizioni ai pesticidi aumentano il rischio di sviluppare un tipo di tumore che colpisce il sistema linfatico
Il glifosato è l’erbicida sistemico ad ampio spettro più utilizzato al mondo. Su di esso c’è oramai una letteratura infinita e da anni si susseguono studi su studi che arrivano quasi sempre allo stesso punto: il pesticida più famoso al mondo è potenzialmente cancerogeno, tra l’altro indicato come tale dallo stesso Iarc.
E ora una revisione rafforza le certezze sinora acquisite e conferma il collegamento tra esposizione al glifosato e aumento del rischio di tumori. Lo studio si concentra in particolare sul pericolo di contrarre il linfoma non-Hodgkin (LNH), un tumore che colpisce il sistema linfatico.
L’esposizione al pesticida, in buona sostanza, farebbe aumentare del 41% il rischio di sviluppare il linfoma non-Hodgkin. L’evidenza “supporta un legame convincente” tra l’esposizione agli erbicidi a base di glifosato e l’aumento del rischio per linfoma non-Hodgkin, hanno concluso gli autori, anche se affermano che le specifiche stime del rischio numerico devono essere interpretate con cautela.
Le scoperte degli scienziati statunitensi contraddicono le garanzie di sicurezza dell’Agenzia per la protezione ambientale degli Stati Uniti (EPA) sull’erbicida, che sosteneva la non cancerogenità del prodotto, e giungono a proporre una regolamentazione in diversi paesi e a considerare la possibilità di limitare l’uso di prodotti a base di glifosato in agricoltura.
Monsanto e il suo proprietario tedesco Bayer affrontano più di 9mila azioni legali negli Stati Uniti inoltrate da persone affette da LNH, eppure sostiene ancora che non esiste una ricerca scientifica legittima che mostri un’associazione definitiva tra glifosato e LNH o qualsiasi altro tipo di cancro.
Ma di fatto, se non dovesse esistere una vera connessione tra la sostanza chimica e il cancro, perché anche solo gli individui altamente esposti sviluppano il cancro a tassi significativi?
Insieme, tutte le meta-analisi condotte fino ad oggi, inclusa quest’ultima, riportano costantemente alla stessa scoperta chiave: l’esposizione all’erbicida è da associare a un aumentato del rischio di un tumore, a a partire dal linfoma non-Hodgkin.
Da parte sua, Monsanto continua a parlare di mere “manipolazioni statistiche”. Ma a quanto pare, il tempo e le continue analisi scientifiche non le daranno mai ragione.
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Germana Carillo