Glifosato: Bayer condannata a pagare un maxi risarcimento a 3 agricoltori che si sono ammalati a causa del suo erbicida

Nuova sconfitta in tribunale per Bayer. Una giuria del Missouri ha condannato la multinazionale a pagare un maxi risarcimento a 3 agricoltori (più la moglie di uno di loro) che hanno accusato il diserbante Roundup di aver provocato il linfoma non Hodgkin

Alcuni giorni fa, una giuria del Missouri ha emesso una sentenza storica condannando la Bayer a pagare 1,56 miliardi di dollari a 3 querelanti (più la moglie di uno di loro) che hanno accusato il diserbante Roundup di aver provocato gravi problemi di salute. Un nuovo verdetto sulla scia di molti altri che, nel corso di questi anni, hanno dato ragione ad agricoltori e cittadini danneggiati dall’ormai tristemente noto erbicida.

La giuria della contea di Cole ha stabilito che l’azienda Monsanto, ora di proprietà della Bayer, è responsabile di negligenza, difetti di progettazione e incapacità di avvertire i consumatori dei potenziali pericoli derivanti dall’utilizzo del Roundup.

I querelanti, Valorie Gunther di New York, Jimmy Draeger del Missouri e Daniel Anderson della California, hanno ricevuto un totale di 61,1 milioni di dollari in danni compensativi e 500 milioni di dollari ciascuno in danni punitivi. Ad ognuno di loro è stato diagnosticato un linfoma non Hodgkin, che sembra sia stato causato proprio dall’uso del Roundup nelle loro proprietà di famiglia. Brenda, la moglie di Draeger, ha ricevuto invece 100.000 dollari per il danno che ha subito a causa della malattia del marito.

I danni punitivi, tuttavia, potrebbero essere ridotti in appello, poiché superano le indicazioni della Corte Suprema degli Stati Uniti.

Questa sentenza rappresenta un’ulteriore sconfitta in tribunale per la Bayer, in un periodo già difficile per l’azienda che si trova alle prese con un bilancio non proprio roseo. Leggi anche: Bayer in rosso per quasi 5 miliardi di dollari a causa del glifosato (e dei tassi d’interesse)

Bart Rankin, che rappresentava i querelanti, ha dichiarato che questa vittoria è solo la prima di molte a nome di migliaia di querelanti. Sono infatti attualmente circa 165.000 le richieste di risarcimento contro la società per lesioni personali presumibilmente causate dal Roundup.

Nel 2020, Bayer ha risolto la maggior parte dei casi relativi al suo controverso erbicida per un massimo di 10,9 miliardi di dollari, ma rimangono circa 50.000 richieste ancora in essere. L’azienda sembra ora dover affrontare non solo sfide legali, ma anche la crescente preoccupazione degli investitori in merito alla sua strategia legale.

La replica di Bayer

Indovinate un po’ qual è stata la replica di Bayer? Sempre la stessa che si ripete ogni volta come un disco rotto. Nonostante le sconfitte, la multinazionale continua a sostenere che decenni di studi hanno dimostrato che il Roundup e il suo principio attivo, il glifosato, sono sicuri per l’uso umano.

E, purtroppo, in qualche modo l’Europa le ha anche dato ragione. La scorsa settimana la Commissione ha infatti reso noto che rinnoverà l’approvazione del glifosato per altri 10 anni sulla base delle valutazioni di sicurezza dell’Agenzia europea per gli alimenti e dell’Agenzia europea per le sostanze chimiche, dopo che gli Stati membri dell’UE non sono riusciti a dare un parere chiaro sul rinnovo.

Leggi anche: Glifosato, la Commissione europea autorizza l’uso del pericoloso erbicida per altri 10 anni

La Bayer ha anche risposto affermando di avere forti argomentazioni per ottenere l’annullamento dei verdetti in appello, sostenendo che nei processi recenti i tribunali hanno erroneamente permesso ai querelanti di travisare il processo di rinnovo dell’Unione Europea per il glifosato e la valutazione della sicurezza da parte dell’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente degli Stati Uniti.

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Fonte: Reuters

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