Glifotest, il dispositivo per rilevare la presenza di glifosato nell’acqua e nel cibo (VIDEO)

Un gruppo di studenti della Facoltà di Agricoltura dell’Università di Buenos Aires ha ideato un dispositivo per rilevare la presenza di glifosato nell’acqua e nel cibo, con particolare riferimento ai prodotti agricoli. L’invenzione si chiama Glifotest.

Un gruppo di studenti della Facoltà di Agricoltura dell’Università di Buenos Aires ha ideato un dispositivo per rilevare la presenza di glifosato nell’acqua e nel cibo, con particolare riferimento ai prodotti agricoli. L’invenzione si chiama Glifotest.

Glifotest è un sensore per rilevare l’erbicida glifosato in maniera rapida e certa sia nell’acqua che nel suolo e nel cibo. Per realizzare Glifotest gli studenti si sono ispirati al test di gravidanza e ora lo stanno migliorando per fare in modo che possa essere utilizzato senza problemi da chiunque per identificare la presenza dell’erbicida che è probabilmente cancerogeno per l’uomo a parere dello IARC.

Il test rapido servirà per identificare il glifosato senza dover ricorrere ad attrezzature di laboratorio complesse e costose. L’iniziativa è stata presentata di recente in occasione del concorso dedicato alla biologia Tecnox che si è svolto proprio presso l’Università di Buenos Aires.

Glifotest funziona grazie alla presenza di alcuni batteri che cambiano colore a contatto con l’acqua quando incontrano il glifosato. Il progetto viene portato avanti da agosto 2015 da un gruppo di sette studenti e da alcuni professori specializzati in scienze ambientali e agronomia.

La squadra degli studenti al completo è formata da Evelina Maria Caparros Frentzel, Ximena Romano, Victoria Pace Bernasconi Torres, Daniel Franck, Luis Francisco Magni, Guillermo Saa e Lautaro Castro.

Gli studenti hanno scelto il problema da affrontare e hanno presentato un progetto da portare a termine che li aiutasse a trovare una soluzione. Glifotest nasce in merito all’abuso del glifosato in agricoltura con una situazione che sta generando polemiche e preoccupazione sia per quanto riguarda l’ambiente che per la salute dei cittadini e di chi lavora nei campi. È emblematico a questo proposito il reportage fotografico di Pablo Ernesto Piovano sull’abuso di sostanze tossiche in agricoltura e sulle gravi conseguenze per la salute dei coltivatori.

Sulla striscia dei prova del test si possono mettere dei campioni di suolo, di cibo o di qualsiasi cosa si voglia analizzare. Vengono aggiunti dei batteri e dell’acqua. I batteri si colorano di un blu intenso in presenza del glifosato.

glifotest studenti

Glifotest al momento è un progetto pilota che spera però di svilupparsi al meglio. Al momento il test rivela la presenza del glifosato ma non ne determina la quantità e la concentrazione. Studenti ed esperti si augurano di poterlo migliorare in questo senso. Così sarà più semplice comprendere rapidamente e a basso costo quando il glifosato viene utilizzato e quando nel cibo che portiamo sulle nostre tavole risulta presente in quantitativi eccessivi, anche superiore ai limiti di legge come svelato di recente da Test Salvagente.

Marta Albè

Fonte foto: UBA

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