Agricoltura a Fukushima. Decontaminare i terreni e garantire la rinascita dell’agricoltura dopo il disastro di Fukushima. Esperti e volontari dal 2011 sono al lavoro per garantire una nuova possibilità ai coltivatori giapponesi delle zone toccate dalla radioattività.
Decontaminare i terreni e garantire la rinascita dell’agricoltura dopo il disastro di Fukushima. Esperti e volontari dal 2011 sono al lavoro per offrire una nuova possibilità ai coltivatori giapponesi delle zone toccate dalla radioattività.
I ricercatori dell’Università di Tokyo stanno fornendo assistenza alle zone colpite dall’incidente del marzo 2011. Il lavoro di rilancio dell’agricoltura avviene a stretto contatto con i residenti locali. Il 15 aprile 2011, circa un mese dopo il terremoto, il professor Hiromichi Nagasawa ha invitato i membri della Facoltà di Agraria ad avviare uno studio a sostegno delle zone colpite dall’incidente nucleare.
I gruppi di ricerca hanno elaborato numerose proposte per monitorare suoli, acqua, boschi, allevamenti coltivazioni di riso e di frutta, così da poter salvare l’agricoltura dalla contaminazione radioattiva. Il lavoro è stato svolto principalmente da volontari, che hanno operato per valutare l’assorbimento di cesio radioattivo da parte dei terreni. A parere degli esperti, il cesio continuerà ad avere il maggiore impatto rispetto alle altre sostanze radioattive liberate dopo l’incidente.
Dagli studi condotti a Fukushima, è emerso che gran parte del cesio si è distribuito ad una profondità di circa 5 cm dalla superficie del suolo. Sono dunque seguiti alcuni esperimenti sul terreno contaminato, a partire dal lavaggio del suolo. Il primo lavaggio ha permesso la rimozione del 20% del cesio. Per quanto riguarda le risaie, nel 99,8% del riso ispezionato non è stata rilevata alcuna radioattività.
I volontari e gli esperti hanno lavorato direttamente sul campo, per verificare i problemi in modo concreto. È nata una vera e propria collaborazione con i contadini per mettere a punto un metodo di irrigazione delle risaie che permettesse di eliminare gli strati di suolo contaminato.
I risultati ottenuti sono stati presentati pubblicamente ogni tre mesi. L’ultima riunione si è svolta a dicembre 2013. Il professor Nakanishi ha pubblicato un libro in lingua giapponese sull’argomento, che porta il titolo di “Contaminazione del suolo: rintracciare le sostanze radioattive a Fukushima” (NHK Books). Nel 2013 i ricercatori coinvolti nel progetto hanno dato vita ad un insieme di documenti in lingua inglese, che sono stati pubblicati da Springer con il titolo di “Agricultural Implications of the Fukushima Nuclear Accident”.
La soluzione dei problemi di radioattività potrà portare allo sviluppo di nuovi sistemi di produzione più sofisticati. “La mia speranza è in un futuro in cui la gente di Fukushima non debba più preoccuparsi per gli effetti dell’incidente nucleare e possa concentrarsi sulla rinascita dell’agricoltura” – ha dichiarato il professor Nakanishi a nome di tutto il gruppo di ricerca, che sostiene che la propria missione finale consisterà nel perseverare nel sostegno degli agricoltori locali.
Marta Albè
Leggi anche:
Renewable village: il villaggio fotovoltaico per i contadini di Fukushima..