Il fotovoltaico dovrà sparire dai terreni agricoli. Lo ha detto il Ministro dell'Ambiente Corrado Clini, in vista agli stabilimenti di Power One
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Incentivare l’agricoltura ed eliminare il fotovoltaico dai terreni destinati alle colture. È la promessa fatta ieri dal Ministro dell’Ambiente Corrado Clini. La strada da seguire per favorire da una parte l’agricoltura e dall’altra l’accesso e la diffusione alle fonti rinnovabili di energia, sembra dunque essere questa.
Lo aveva sottolineato neanche un mese fa il Ministro delle Politiche Agricole, Mario Catania, secondo la nuova linea del Ministero e più in generale del Governo. Oltre a quanto stabilito dalla nuova manovra, Catania ha infatti sottolineato di non voler in alcun modo incentivare le agroenergie se non legate direttamente all’attività agricola. In particolare, il Ministro si è riferito al settore del fotovoltaico che, a suo dire, “ha avuto sinora solo ricadute negative con sottrazione di terreni alla destinazione produttiva e impennata del costo degli affitti”.
La conseguenza principale è una: niente più incentivi per il fotovoltaico se destinati a rubare terreno agricolo.
E anche Clini ne è fermamente convinto e illustra le prospettive future del settore: “Il Piano energetico Nazionale punterà soprattutto su un fotovoltaico dedicato al settore industriale ed edilizio. Basta utilizzare i terreni agricoli per gli impianti fotovoltaici, nei campi bisogna coltivare i pomodori“, ha detto il ministro dell’Ambiente in occasione di una visita presso gli stabilimenti toscani di Power-One, azienda del mercato di inverter e prodotti di elettronica per impianti a fonti rinnovabili. Ciò non significa che il Ministro non sia favorevole al fotovoltaico, ma a suo avviso andrebbe spostato sui tetti delle aziende.
“Sono venuto alla Power-One per rimarcare il bisogno che ha l’Italia delle energie rinnovabili. Dobbiamo lavorare tutti insieme, Governo e imprese per produrre un’energia a basso costo. Le rinnovabili devono essere accessibili a tutti“. E a basso impatto ambientale sul paesaggio, aggiungiamo noi.
E ancora una volta, pur condividendo in parte la linea espressa dal Ministero, a nostro avviso sarebbe più utile non escludere totalmente il fotovoltaico dall’attività agricola ma cercare altre valide alternative, una su tutte quella delle serre fotovoltaiche.
In medio stat virtus.
Francesca Mancuso