Nuova operazione anti-frode che riguarda l'agricoltura biologica. Smascherata una rete internazionale che commercializzava prodotti con false certificazioni bio e in alcuni casi addirittura OGM.
Ennesima truffa del biologico. Questa volta a smascherare i prodotti bio contraffatti è stato l’Ispettorato Repressione Frodi (ICQRF) insieme alla Guardia di Finanza di Pesaro, con la collaborazione del Corpo Forestale dello Stato impegnati nell’operazione “Vertical bio” che si è conclusa stamattina.
L’associazione a delinquere indagata era di livello internazionale, alcuni dei partecipanti svolgevano la propria attività nel settore biologico e, servendosi di alcuni escamotage, riuscivano ad importare da paesi come Moldavia, Ucraina ed India delle granaglie (soia, mais, grano, lino e altro) con false certificazioni “bio”.
I prodotti erano destinati a diventare mangime per animali ma in alcuni casi erano considerati adatti all’alimentazione umana. Ad essere truffate erano diverse aziende europee e rispettivi ignari consumatori convinti di acquistare prodotti davvero biologici che invece non solo non lo erano ma al contrario in alcuni casi contenevano OGM oltre che pesticidi come il glyphosate e il clormequat.
Per arrivare a questo risultato ci sono voluti due anni di indagini fatte di analisi chimiche dei prodotti ma anche di intercettazioni telefoniche e vaglio di documenti. Al momento sono finiti agli arresti domiciliari un uomo emiliano di oltre 70 anni, capo dell’organizzazione, e altri 8 complici. Sono state inoltre notificate 4 misure interdittive all’esercizio dell’attività di impresa e sequestrati beni per circa 35 milioni di euro.
Francesca Biagioli
Leggi anche:
– Falso biologico: maxi-sequestro della GdF di cibi con pesticidi e OGM
– Biologico: contro le frodi una piattaforma internazionale per garantire la sicurezza
– Soia “biologica” con OGM: sventata maxi truffa dalla GdF di Ravenna